MUSICA OFFICINALIS – “Rosa bianca e vermiglia” – Autoproduzione, 2010
Questo nuovo e bellissimo capitolo – il quarto – dell’avventura musicale del sestetto Musica Officinalis è un itinerario nella storia della musica italiana. Undici tracce per mille anni, dai Carmina Burana del XII° ai nostri giorni, dalla musica di matrice religiosa alla tradizione popolare ancora fortunatamente praticata in molte parti d’Italia nel giusto contesto.
Piatto forte di questo “Rosa bianca e vermiglia” sono i sei brani tratti dal Laudario di Cortona, il più antico manoscritto in lingua volgare (66 laudi di cui 44 con notazioni musicali) trascritto tra il 1270 ed il 1297: ciò che sorprende ancora una volta è il piglio, quasi “sfrontato”, con il quale Musica Officinalis propone questo repertorio, rivitalizzandolo e riportandolo ai nostri giorni grazie all’uso di una arsenale musicale davvero ricchissimo. Insomma, ascoltare queste Laudi interpretate con la bombarda bretone e l’oud (“De la crudel morte de Cristo”) con la gaida bulgara (lo strumentale “Dami conforto, Dio, et alegrança”) o con l’organetto diatonico di Riccardo Tesi (la conclusiva “Ave, Vergene Gaudente”) è una piacevolissima e stimolante sorpresa, che avrà grazie agli arrangiamenti proposti anche il notevole merito di incuriosire chi ascolta di approfondire la conoscenza di questo repertorio, da sempre considerato difficile ed ostico (una ragazza di Seconda Media, dopo una lezione concerto del gruppo, ha definito la loro musica come “movimentata e moderna”, cogliendo a nostro avviso perfettamente nel segno).
C’è anche spazio per la tradizione popolare in questo convincente lavoro del gruppo di Faenza, tradizioni mariane pugliesi di Altamura e di Ceglie Messapico mediate con la profana “Tarantella”, ed anche per una nuova composizione, quel dolcissimo “Risveglio” di Walter Rizzo, liutaio e strumentista del gruppo.
Un invito forse a riscoprire la curiosità culturale spesso sopita?
Alessandro Nobis
www.musicaofficinalis.com
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