Sono sette i brani che compongono “Nel regno delle fantasie”, di Cristiano Mussi, di cui cinque strumentali e due canzoni. Tutti i brani sono stati scritti, parole e musiche, da Mussi il quale si esprime alle chitarre, elettrica ed acustica, al basso ed al canto ed è coadiuvato dalla batteria di Paolo Facco. E’ questo un album che attraversa una duplice sonorità: la prima con l’orecchio attento ad un suono americano, levigato ma abbastanza aperto ad atmosfere bluesy, come ad esempio avviene in “Un giorno d’estate”; la seconda invece pone la sua attenzione (in particolare le canzoni) a sonorità che si riallacciano a suggestioni che provengono dal mondo e dagli echi del suono progressivo, in particolare si vuole segnalare il particolare giro di basso presente in “Due farfalle”.
Il tocco chitarristico di Mussi, sia nella veste elettrica che in quella acustica (ascoltare la piacevole e sinuosa “Luna d’aprile” per comprendere bene il concetto), è elegante e squillante, ma tiene a bada il virtuosismo e, pertanto, riesce ad esprimersi in maniera piana, chiara e rilassante. Un buon lavoro che andrebbe rodato ed approfondito su un palco.
Rosario Pantaleo
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