Li avevamo lasciati con “Liende” nel secolo scorso e ora li ritroviamo pimpanti e propositivi dopo oltre dieci anni di silenzio discografico con questo “Neri Cjarbon”, un’opera che si fa notare già dalla scelta grafica di grande impatto della copertina. I timbri e i ritmi sono quelli amati e prediletti dal gruppo friulano, un mix ben equilibrato di folk-rock e progressive, ma con qualcosa in meno e qualcosa in più: meno tappetoni di tastiera, meno suoni di sintesi un po’ vintage ma tanta convinzione in più e, soprattutto,una maggiore consapevolezza della propria capacità di espressione che li ha portati ad asciugare coraggiosamente i suoni dell’insieme offrendoci un risultato decisamente più credibile ed immediato. Intendiamoci, i “pieni d’orchestra” (tanto amati dai Nosisà) ci sono ancora, anche se misurati, ma soprattutto c’è la voglia di sperimentare la semplicità dei dialoghi fra strumenti che l’atteggiamento un po’ troppo sinfonico di “Liende” tendeva a far passare inosservata. Tutto ciò ci fa intuire che dietro la registrazione di “Neri Cjarbon” ci sia stato un lungo ma efficace lavoro di produzione che ha condotto il gruppo udinese a realizzare un’opera che, senza snaturare le caratteristiche dell’insieme, ha consentito loro di mantenersi coerenti a se stessi rinnovando e offrendoci qualcosa di molto più contemporaneo e originale. Tutti i brani sono di composizione (attenzione anche alla non banalità dei testi), i suoni sono ottimi, la confezione molto personale: c’è del nuovo a est, e di qualità. Teniamoli d’occhio, anzi d’orecchio; speriamo solo di non dover aspettare un altro decennio abbondante…
www.nosisa.com
DOWNLOAD ON-LINE: http://itunes.apple.com/it/album/neri-cjarbon/id427487204
Dario Levanti
Lascia un commento