LOOSE – AUDIO GLOBE VJCD184, 2009 – FOLK ELETTROACUSTICO CONTEMPORANEO/ USA
“Nothing gold can stay” è un album bello e sorprendente nella sua semplicità d’intenti. E non deve stupire questa entusiastica apertura di recensione. Sono in buona compagnia. Infatti il “Telegraph” ha scritto “preparatevi al miglior cantautore che avete mai sentito!” e Allan Jones, direttore di “Uncut”, ha già messo questo disco tra i suoi cd preferiti del 2009. The Duke & The King è il nuovo progetto di Simone Felice dei Felice Brothers, una delle più acclamate band di roots del momento. Qui il musicista fa coppia con Robert “Chicken” Burke per dar vita ad un album squisitamente incantevole costruito su uno splendido melange sonoro in cui spiccano influenze che stanno tra il folk-rock anglosassone e il sound di gruppi come i Byrds e gli Innocence Mission; ma anche paradigmi sonori che sembrano usciti dal blue-eyed soul di scuola sudista e dai primi dischi dei Velvet Underground. Il tutto per una musica di chiara matrice cantautorale in cui c’è posto persino per un discreto velo di psichedelia californiana. Questo è uno di quei lavori che cresce ad ogni ascolto. Ogni volta si scoprono nuove gemme musicali e testi davvero belli e ben curati. Liriche in cui le figure che si muovono sono i personaggi di un’America minore, i “beautiful losers” già protagonisti di tanti romanzi e di tanti film che raccontano dell’altra faccia del sogno americano. Quella in cui più che vincere, si perde. A fare da sfondo alle storie narrate dalle canzoni, una New York livida, malinconica e per certi versi inedita che Felice e Burke descrivono come un luogo di non ritorno in cui hanno lasciato i loro amici più cari e la musica che a loro li legava. Un luogo ormai irraggiungibile perché, come cantano nella traccia che chiude l’album, “ One more american song”: “non c’è più benzina e gli anni hanno consumato i nostri jeans e arrugginito le corde delle nostre chitarre…”.
Fabrizio Poggi
Lascia un commento