Il mio rapporto con i Modena City Ramblers ebbe inizio all’epoca di “Riportando Tutto A Casa” e devo convenire che quel disco accese in me incandescenti entusiasmi, da allora nel bene e nel male li ho sempre seguiti, dapprima conservando i fervori iniziali [mi riferisco all’ottimo “La Grande Famiglia”, e a “Terra & Libertà” e all’unplugged live “Raccolti”] poi con un normale senso d’affezione in quanto i loro albums successivi, pur restando in possesso di spunti interessanti avevano perso quella spinta e quell’ardore che ne aveva caratterizzato le scansioni dell’inizio, lasciando sottopelle quell’impressione che potevano fare meglio…In pista da quasi vent’anni, cambi d’organico con partenze-rientri e l’uscita del vocalist Cisco Bellotti giorni di gloria e giorni tristi come la morte di Luca “Gabibbo” Giacometti, [mandolino e bouzouki], i Modena City Ramblers arrivano ora all’undicesimo capitolo ufficiale della loro carriera discografica con il proponimento di rintracciare la propria anima laica e raffrontiamo una sorta di risveglio di direttive più intrinseche in direzione di percorrenze roots. “Onda Libera” ci riconduce ai temi a loro più cari: libertà e dignità, sulla copertina della bella confezione digipack compaiono i primi articoli della Dichiarazione dei Diritti Umani e questo suggerisce i contenuti dei soggetti testuali; musicalmente ci si alterna tra impostazioni folk d’arrembaggio e ballate più amabili, tra Irlanda e il patrimonio popolare nello stile più classico che caratterizza l’impronta MCR, con ritmi tzigani e valzer e lembi di meridione d’italia senza scordare l’uso del dialetto emiliano e accenti di napoletano per ribadire come si possano trovare le occasioni per accostare culture con differenze e varietà espressive per abbattere quei confini che disgregano comunione e eguaglianza. E’ un disco che richiede più ascolti perché possa maturare nello splendore dei propri sapori e coglierne le sfumature più intime, è un disco di impegno & maturità che forse non fornisce risposte, ma che accende qualche domanda, e Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno.
Claudio Giuliani
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