SYMPHONIA DISCHI, 1999 – MUSICA MEDIEVALE/ITALIA
Dopo le incisione dedicate alla musica sacra medievale (“Canticum Canticorum”, “Claustrum Beatitudinis” e “O Spem Miramus”, tutte prime registrazioni mondiali), l’ensemble diretto da Stefano Albarello incide finalmente un repertorio che propone con successo da qualche anno e che, senza nulla togliere alla bellezza delle altre incisioni, offre realmente la possibilità al gruppo di farsi conoscere ed apprezzare da un pubblico più vasto.
“Ondas do Mar” propone un affascinante itinerario nel MedioEvo mediterraneo attraverso le canzoni d’amore (“El canto de amor en el Mediterraneo del siglo XIII”, questo il sottotitolo del disco) e le musiche nate dalle reciproche influenze che le culture cristiana, ebrea e musulmana seppero così mirabilmente fondere. Dalle composizioni del trovatore galiziano Martin Codax a quelle del catalano Berenguer De Palou, al canto sefardita “La rosa en Florese” fino agli strumentali come lo stupendo “Peshref” della tradizione turca sufi o i frammenti dell’andalusa “Nouba Gribt l’hsin”, la musica affascina sia per la varietà del repertorio che per l’efficace interpretazione e la cura negli arrangiamenti; la calibrata ed espressiva voce controtenorile di Stefano Albarello ed i precisi interventi strumentali del quartetto (Stefano Albarello, Marco Muzzati, Paolo Faldi e Gianfranco Russo) fanno di questo “Ondas do mar” un disco davvero pregevole consigliato a tutti e che pone il gruppo, a pieno diritto, fra le migliori realtà internazionali nella riproposta del ricchissimo repertorio medievale.
Un repertorio, concludendo, che Cantilena Antiqua dimostra saper rendere benissimo anche “in studio”, visto e considerato che ogni suo concerto è un autentico ed imperdibile tuffo nel passato, qualunque sia il repertorio, grazie anche alla certosina cura con la quale viene porto al pubblico e che va ben al di là della proposta musicale, dell’accurata e specifica scelta dei luoghi fino all’ambientazione degli stessi.
Alessandro Nobis
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