Inizierà venerdì 9 febbraio, al Cineteatro Astrolabio della cittadina brianzola, la seconda edizione della manifestazione costruita secondo la formula delle conversazioni-concerto: in programma quattro appuntamenti, fino al 18 maggio, nel corso dei quali quattro grandi artiste della scena italiana racconteranno il loro vissuto e i loro angoli segreti, fatti di musica e immaginario, tra aneddoti e curiosità
Dopo il successo della prima edizione, torna Parole al vento, ovvero canzoni fatte a mano raccontate dagli artisti, rassegna ideata da Antonio Ribatti (prodotta da AH-UM e Controluce con il supporto del Comune di Villasanta e il contributo di Fondazione Cariplo) e animata dal giornalista e scrittore Jonathan Giustini.
Si tratta di un ciclo di appuntamenti nato per ripercorre alcune tappe fondamentali di personaggi che hanno saputo mescolare quotidianità e poesia, musica e sentimenti, con l’ambizione di mantenere fede a quella che è sempre stata la vera missione di ogni cantautore: raccontare la realtà. Si proseguirà sulla strada tracciata dalla prima edizione (che ha visto protagonisti Mauro Ermanno Giovanardi, Marco Massa, Francesco Tricarico e David Riondino), ma questa volta con un cast tutto al femminile: Nada, Teresa De Sio, Cristina Donà e Patrizia Laquidara. Conversazioni-concerto nel corso delle quali le artiste in scena, sollecitate da Giustini, racconteranno il loro vissuto e i loro angoli segreti, fatti di musica e immaginario, tra aneddoti e curiosità.
Si partirà venerdì 9 febbraio con Nada e il progetto Nadainpiena: per l’artista toscana, la musica è un moto di cambiamento perpetuo, un divenire continuo alla ricerca di limiti da valicare. A soli quindici anni, nel 1969, debutta al Festival di Sanremo con il brano Ma che freddo fa, un successo folgorante che la porterà ad affermarsi come una delle maggiori interpreti della canzone italiana di sempre. Collabora con grandissimi poeti della musica come Piero Ciampi e Paolo Conte, partecipando a progetti con Adriano Celentano, Mauro Pagani, Têtes de Bois, Cristina Donà, Fausto Mesolella, Ferruccio Spinetti e molti altri.
Ma la vulcanica Nada ha sempre seguito anche percorsi creativi diversi, come la recitazione (televisione e teatro, ad esempio, a fianco di Giulio Bosetti e Dario Fo) e la scrittura, con quattro libri pubblicati (Le mie madri, Il mio cuore umano, La grande casa e il recente Leonida). Insomma, una carriera longeva, articolata e ricca di successi, che avremo modo di ripercorrere dalla viva voce della sua protagonista.
Il mese successivo, venerdì 9 marzo, toccherà a Teresa De Sio con Brigantessa. Nata a Napoli, Teresa De Sio (stato mentale spericolato, stile musicale folk muscolare) è un’artista indipendente, un’innovatrice e una sperimentatrice. Il suo primo album solista, Sulla terra sulla luna (1980), ha segnato l’avvio di una carriera straordinaria, riassunta in numerosi album di successo (due milioni e mezzo di copie vendute), dei quali ha curato tutte le fasi: dalla composizione all’interpretazione, dalla scrittura alla produzione. Da sempre vive la musica come un prolungamento della propria esistenza e ama presentarsi come una cantante folk, perché la musica folk è il rock del popolo. Con il folk si impara a rispettare gli uomini e le donne del nostro mondo, a riconoscerne il passato e grazie a quello guardare al futuro.
Il terzo appuntamento è in programma venerdì 6 aprile, quando sarà la volta della cantautrice Cristina Donà in Vent’anni di Tregua. Per la rocker lombarda il 2017 ha segnato i vent’anni di un luminoso percorso artistico, avviato con il folgorante album d’esordio Tregua, che ha influenzato molti musicisti delle nuove generazioni. Indubbiamente tra le voci più originali della scena italiana, Cristina Donà ha contribuito a definire una nuova stagione del rock italiano, ottenendo notevole considerazione anche a livello internazionale. Premiata con la Targa Tenco in diverse occasioni (miglior album di debutto, miglior artista emergente, miglior canzone), ha all’attivo quindici album a suo nome e vanta collaborazioni live e come autrice con artisti come di Francesco De Gregori, Afterhours, Irene Grandi, Marco Paolini, Arisa e molti altri.
Infine, per l’ultima data della rassegna, venerdì 18 maggio spazio a Patrizia Laquidara e al suo progetto intitolato Funambola e altre storie. Siciliana di nascita e veneta d’adozione, Patrizia Laquidara è una tra le figure più inafferrabili, poliedriche e brillanti della nuova musica d’autore. Cantautrice ed occasionalmente attrice e scrittrice, esordisce nella tredicesima edizione del Premio Musicultura. Funambola (prodotto da Arto Lindsay e Patrick Dillett) è il suo secondo album, indicato dal comitato del Premio Tenco come uno dei cinque dischi più belli della stagione 2007, che la porta a suonare in tutta Europa, Brasile, Marocco, Giappone e Stati Uniti. Con Il Canto dell’Anguana si dedica ad un album-indagine sulle tradizioni musicali dell’Alto Vicentino. Grazie all’accoglienza entusiastica della critica conquista la Targa Tenco per il miglior album dialettale.
INFO E PRENOTAZIONI:
tel. 0362.325341
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