BLOK NOTA CD BN502, 2005 – CANZONE D’AUTORE/ ITALIA
A quasi cinquant’anni dalla storica esperienza di Cantacronache e a trentuno dall’ultimo lavoro discografico, Fausto Amodei propone un nuovo CD, rompendo un lungo silenzio. Senza ambizioni di successo, non è certo il tipo, ma perchè non ce la fa più a stare zitto, è la sua onestà intellettuale che glielo impone.
Amodei ha ispirato generazioni di cantautori, nella seconda metà del Novecento, con i suoi canti dai testi caustici, velenosi , polemici e satirici contro le mode, il consumismo e contro la “canzone saponetta”, cioè di evasione, divulgatore di tesi scomode alla cultura dominante. E’ stato l’autore di quel grande canto di rivolta Per i morti di Reggio Emilia, che è diventato “patrimonio popolare” e colonna sonora del Sessantotto insieme a Contessa di Paolo Pietrangeli.
Le motivazioni che lo hanno indotto ad impugnare la chitarra come in passato è tutta nel titolo del Cd. Per fortuna che c’è il Cavaliere, un opera certamente di parte, ma, come è nello stile del cantautore torinese, lucida e senza pregiudizi, che comunque si guarda in giro a 360 gradi, traendo ispirazione dagli abbondanti fatti di cronaca che in questi ultimi anni hanno risvegliato la voglia di scrivere, sfogarsi e cantare.
Ancora una volta lo spirito di Cantacronache si rinnova, riprende vigore, mantenendo quello stile particolare e curato, che rende le canzoni di Amodei sempre piacevoli, mai banali, dalle rime perfette e dai contenuti chiari e senza sottintesi, di un “umorismo inquietante”, così il critico Enrico de Angelis lo definisce nell’introduzione al libretto.
In questa avventura è accompagnato da Andrea Allione, chitarra e Aldo Mella, contrabbasso, il libretto con i testi è illustrato da vignette di Altan, Bianca Consiglio, Lorenzo Mattotti e Staino.
Nei quattordici brani si ritrovano gli argomenti cari a Fausto Amodei, che nella canzone di apertura Le canzoni in scatola mette subito in chiaro le cose.” Mi hanno chiamato per farmi cantare/ ma so che quel che vogliono ch’io canti/ son solo le canzoni da giullare/ quelle cantate ormai da tutti quanti (…) Vorrei cantarvi invece ritornelli/ capaci di toccare fino in fondo/ i vostri cuori e i vostri cervelli/ e a far scoppiarci dentro il finimondo”.
Discordante fustigatore di costumi Amodei si pone, oggi come allora, in posizione di attacco a sviscerare tutti i difetti e gli opportunismi del nostro tempo spiegando che, nonostante una sinistra poco entusiasmante, Per fortuna c’è il cavaliere che gli ha dato la voglia di riprendere la parola, di ricominciare quindi a lottare, vincere resistenze, rassegnazioni o inerzie di qualsiasi tipo e rimettersi quindi in gioco.
Padreterno@ aldilà.com,invece è un geniale canto contro la guerra in nome di dio, non importa quale esso sia. Del ruolo della televisione trattano Il teleconcorrente e I persuasori occulti. L’Educazione civica è un pezzo dedicato all’ attuale premier tailandese proprietario della principale rete televisiva locale e azionista della squadra di calcio del Liverpool, e chi vuol intendere….Per fortuna c’è il cavaliere, I tre porcellini e Berluscrauti non hanno bisogno di particolari commenti, ma solo di essere ascoltate.
Non possiamo quindi che condividere quanto scrive Gualtiero Bertelli nella presentazione: “insomma non ci sono sorprese che non siano quelle di ritrovare ancora una volta l’arguto, raffinato, spietato architetto torinese” che ci regala ancora, per fortuna!, momenti di sana riflessione.
Tiziana Oppizzi e Claudio Piccoli
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