A CAGLIARI LA FINALE DEL CONTEST DI WORLD MUSIC CON OSPITI PAOLO ANGELI, FAUSTA VETERE, PEPPE VOLTARELLI, GIACOMO VARDEU, UAL-LA!
IL PREMIO DELLA CRITICA A ANDREA ANDRILLO
Osso sacro, formazione campana, del Beneventano, per la precisione, vince la sedicesima edizione del Premio Andrea Parodi, svoltosi a Cagliari al Teatro Massimo dal 12 al 14 ottobre. Lo stesso gruppo ha ottenuto anche la menzione per il miglior arrangiamento. Ci sono piaciuti per il progetto d’insieme, anche se riconosciamo che vi sia ancora qualcosa da registrare nel loro fare musica.
Al piacevole e simpatico chitarrista e cantante sardo Andrea Andrillo è andato il Premio della critica, così come la menzione per il miglior testo.
La miglior interpretazione di un brano in gara e quella per la miglior interpretazione di un brano di Andrea Parodi è toccata invece a Guido Maria Grillo, pure lui campano, segnalatosi per l’originalità della sua voce, che talvolta diventa forse un po’ maniera.
Si tratta in ogni caso dei tre concorrenti che hanno raccolto il maggior numero di consensi sia tra le varie branche della giuria del premio, che nel corso delle esibizioni dal vivo sul palco del teatro Massimo.
L’altra campana Hiram Salsano (alla quale forse non giova il registro scelto e la ridondanza della fisarmonica) ha portato a casa il Premio della giuria internazionale.
Alla madrilena Looping Greis la menzione dei giovani in sala (non siamo particolarmente amanti delle looping station e quindi sospendiamo il giudizio), mentre la menzione per la migliore musica è stata aggiudicata a Curamunì dalla Sicilia, che hanno ispirato simpatia in tutti.
Hanno partecipato alla fase finale del premio per questo 2023, organizzato impeccabilmente, come semrpe, dalla Fondazione Andrea Parodi, guidata da Valentina Casalena, con la direzione artistica di Elena Ledda, anche Ra Di Spina dalla Campania, che abbiamo trovato sottotono dal vivo rispetto alla recente prova discografica, che ci aveva favorevolmente impressionato, e i ciociari Trillanti, piacevoli e capaci, come hanno dimostrati anche nei momenti conviviali, sul fronte tradizionale, forse un po’ meno a proprio agio sul versante prog.
Venerdì 13 abbiamo inoltre avuto l’esibizione di Peppe Voltarell, decisamente a proprio agio nelle vesti di un piccolo Modugno, forse meno divo, ma decisamente più divertente, qusi elettrizzante in certi momenti. ottima musica, grande intrattenitore.
Sabato 14 ottobre è stata la volta di Fausta Vetere con Umberto Maisto: meravigliosamente perfetti, deliziosamente accattivanti, persino commoventi nella finale ninna nanna tratta dal repertorio di Andrea Parodi. Fausta Vetere è davvero una regina e Maisto un grande chitarrista. Non si può aggiungere nulla che non faccia sembrare banale il nostro commento. Una gioia assoluta!
La sorpresa, per chi non lo avesse precedentemente conosciuto, è vanuta dall’organettista sardo Giacomo Vardeu, per sua stessa ammissione innamorato dello stile del basco Kepa Junkera, ma al tempo stesso molto dentro le modalità esecutive della tradizione sarda. Abbiamo visto il futuro dell’organetto in Sardegna e non solo.
Ospite d’onore della serata finale Paolo Angeli, che nel pomeriggio aveva incantato tutti spiegando la genesi della sua straordinaria chitarra ultra-trattata e violoncellata. A lui è andato il Premio Albo d’oro, destinato a una personalità rilevante della cultura della Sardegna.
Ricordiamo che tutti gli ospiti, così come i finalisti, hanno interpretato un brano del repertorio di Andrea Parodi, una caratterissazione del premio fin dalla prima edizione.
A presentare la manifestazione sono stati, come ormai tradizione, Gianmaurizio Foderaro e Ottavio Nieddu.
Sicuramente una delle migliori edizioni di sempre del Premio Andrea Parodi.
Tutte le foto del servizio sono di Andrea Del Favero, salvo dove diversamente segnalato.
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