Il tour del Premio Folkest – Alberto Cesa è giunto infine al suo ultimo appuntamento.
Sabato 22 febbraio presso la sala polifunzionale del Comune di Coreno Ausonio si svolgeranno le selezioni dal vivo che decreteranno l’ultimo artista che accederà alla finalissima che si svolgerà a Spilimbergo il 6 luglio 2020.
Gli ultimi tre artisti ad esibirsi saranno: BandaJorona, Politikos e Zenia – Folk Immaginario.
La BandaJorona nel 2001 inizia un’attenta ricerca su Roma e le sue storie d’amore, carcere e coltello, a seguire una serie di concerti per i Dischi del Sole con Ivan Della Mea e Giovanna Marini, la Lega di Cultura di Piadena e l’Istituto De Martino. Tra il 2005 e 2011 si sono occupati dell’organizzazione di Un certo modo di essere Roma. Omaggio a Gabriella Ferri.
Nel 2018 viene prodotto il CD Io so’ me (Squilibri), primo lavoro autoriale di Giovannini e Infascelli, evoluzione nella ricerca e sperimentazione di nuove sonorità integrando l’elettronica agli strumenti folk in un percorso di innovazione, esplorando una Roma sempre più complessa, socialmente in transizione e, per fortuna, multiculturale.
I Politikos un gruppo nato dala fine del ’68 da un’idea di Theodoro Melissinopoulos, Carmelo Cacciola e Luca Centamore proveranno a dare e avere una presenza di cittadinanza artistica responsabile su temi odierni, ma così comuni al nostro recente passato.
Lavoro, Diritti, Emigrazione nella riproposta di un repertorio inerente allo spirito di liberazione e di appartenenza pubblica della canzone, da cui Politikos.
Un racconto in musica attraverso un mare nostrum che unisce, proprio perché mare, fisico e spirito per dare voce alla gioia e al dolore della nostra contemporaneità, lontana da ogni razzismo e pregiudizio sociale.
Il nome del gruppo Zenia – Folk Immaginario deriva dal paese di Zenìa, un paese immaginario stretto tra le montagne e il mare del quale sono state inventate lingua, usi e costumi e successivamente anche raccontata la sua storia, le leggende, i personaggi e le memorie attraverso la musica. Nel dare vita a questo visionario progetto, quattro musicisti da anni attivi e noti nel panorama folk si slacciano da ogni riferimento geografico per presentare l’inedita musica di un paese immaginario, cui hanno dato il nome di Zenì.
Il concerto propone una visita guidata fantastica, dove i canti tradizionali nella lingua originale immaginaria del luogo sono presentati raccontando le immaginarie tradizioni locali. Chi ascolta sarà dunque invitato a sedersi alla taverna che affaccia sul porticciolo di Zenì, ad assaggiarne le pietanze e poi, volta a volta, a condividerne le feste, le ricorrenze e la vita quotidiana, sempre accompagnata dalla musica. Come ogni vero viaggio che porti a conoscere l’ignoto, ma anche a soprattutto qualcosa di noi.
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