L’Associazione Culturale Compagnia dei Curiosi in collaborazione con il Comune di Loano promuove la settima edizione del “Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana”.
Il Premio, che vede la direzione artistica del giornalista musicale John Vignola, ha l’intento di promuovere e valorizzare la produzione contemporanea di musica tradizionale di radice italiana, attraverso il coinvolgimento di artisti, etichette discografiche, giornalisti e operatori culturali.
Il Premio pone l’attenzione sulle proposte musicali che intrecciano la ricerca, il recupero e la valorizzazione della cultura musicale più antica e tradizionale con la nuova interpretazione della musica popolare, proponendo un confronto tra le tante esperienze e produzioni musicali del momento.
Ogni anno vengono assegnati tre diversi riconoscimenti:
– il Premio alla migliore produzione discografica dell’anno precedente, assegnato in base a votazione di una ampia e prestigiosa giuria formata da giornalisti musicali, specializzati e non, e musicologi.
– il Premio alla carriera ad un musicista che si sia contraddistinto, lungo il suo percorso, da una parte per la valorizzazione del patrimonio culturale e musicale della propria terra, dall’altro per la qualità della proposta artistica. A cura dell’organizzazione e della direzione artistica del Premio Loano.
– il Premio ad una realtà culturale (etichetta, ricercatore, operatore culturale, ecc…) che abbia o abbia avuto un ruolo rilevante nel campo della musica tradizionale di radice italiana. A cura dell’organizzazione e della direzione artistica del Premio Loano.
Fanno parte della giuria: Giovanni Alcaini, Ricky Barone, Simonetta Bellucci, Daniele Bergesio, Marco Boccitto, Silvia Boschero, Michele Bovi, Raffaello Carabini, Pietro Carfì, Giordano Casiraghi, Pietro Cheli, Gianni Ciaccio, Aldo Coppola Neri, Valerio Corzani, Enrico de Angelis, Paolo De Bernardin, Flaviano De Luca, Ernesto De Pascale, Ciro De Rosa, Paola De Simone, Giuseppe De Trizio, Paolo Del Ry, Enrico Deregibus, Salvatore Esposito, Gerardo Ferrara, Massimo Ferro, Guido Festinese, Guido Giazzi, Mario Giovannini, Jonathan Giustini, Ezio Guaitamacchi, Federico Guglielmi, Marco La Viola, Felice Liperi, Giorgio Maimone, Gigi Masciullo, Tiziano Menduto, Giorgio Meneghetti, Gaetano Menna, Marco Miconi, Beppe Montresor, Anna Nacci, Alessandro Nobis, Giancarlo Nostrini, Rosario Pantaleo, Riccardo Piaggio, Massimo Pirotta, Massimo Poggini, Claudio Ravasi, Ezio Riberi, Alessandro Rosa, Roberto G. Sacchi, Tito Saffioti, Annalisa Scarsellini, Gianpiero Scazzola, Stefano Starace, Salvatore Titolo, Federico Valcalebre, Giovanni Vacca, Gianluca Veltri, John Vignola, Antonio Vivaldi, Enrico Zagnagnoli, Paolo Zara.
I tre premi saranno consegnati nelle serate del festival che si svolgerà quest’estate, a Loano (SV), nell’ultima settimana di luglio.
In questi giorni stiamo provvedendo a stilare l’elenco degli album pubblicati nel 2010 da inviare alla giuria.
Chi desidera segnalare le produzioni può inviare il cd al seguente indirizzo postale:
Compagnia dei Curiosi c/o ICS Via Milano 146, 17027 Pietra Ligure
Per informazioni cell. 347.8334469
ALBO D’ORO DEL PREMIO
Vincitori Prima edizione – anno 2005
Premio miglior album 2004
a Riccardo Tesi per Lune
Il percorso musicale di Tesi ha attraversato, negli anni, la musica popolare da cui derivano radici e passionalità ma anche il mediterraneo e il medio oriente, il jazz, la canzone italiana nella sua accezione più alta.“Lune” è un lavoro che alterna brani cantati a fughe musicali in punta di organetto e contrappunto ritmico. Canzoni originali di Tesi, Geri e del siciliano Carlo Muratori (che firma lo splendido testo Lune, la canzone che da il titolo all’album) e riletture di canzoni d’altri (come la rilettura curata dal mandolinista francese Patrick Vaillant che ha arrangiato e diretto una personalissima versione del Valzer della povera gente, omaggio ad Odoardo Spadaro). Tra gli ospiti presenti sono da segnalare anche Ginevra Di Marco e Francesco Magnelli (ex CSI e PGR) che interpretano una delicata Ninna Nanna pistoiese. Nelle ultime due tracce il disco forza i confini cui un musicista consumato come Riccardo Tesi si penserebbe circoscritto: il Dj Ominostanco ha curato il remix di Maggio e Tevakh, due fra i brani più conosciuti del repertorio di Banditaliana, originariamente presenti nel loro primo album. Per la registrazione di “Lune” il quartetto storico, composto da Riccardo Tesi, Maurizio Geri, Claudio Carboni ed Ettore Bonafè, è stato integrato da Marco Fadda alle percussioni e Daniele Mencarelli al contrabbasso, da tempo loro collaboratori stabili. Il sax sopranino di Daniele Sepe, il quartetto d’archi Archea Strings, Mirko Guerrini e Stefano Melone (questi anche curatore della registrazione e del mix del cd) alle tastiere, Claudio Fossati alla batteria e Emiliano Licastro allo scacciapensieri completano il quadro di prestigiose collaborazioni presenti in questo album. Nel libretto del cd è contenuta una bonus track letteraria; un racconto di Gabriele Contardi dal titolo Inseguimenti.
Premio realtà culturale 2005
all’etichetta Robi Droli
È una scommessa vinta quella di questa piccola etichetta di musica tradizionale, nata per produrre in proprio i dischi della Ciapa Rusa, in un’epoca in cui la riscoperta delle radici era una cosa inusitata, strana, specie per dei ragazzi nati e cresciuti in una piccola città del Piemonte. “Robi Droli” in dialetto piemontese significa cose curiose, strane, bizzarre, un po’ folli. E questa cosa un po’ folle è diventata la principale casa discografica italiana di musica tradizionale e una delle più prestigiose al mondo. Ora Robi Droli non c’è più, altre etichette hanno raccolto la sua eredità, ma l’esempio resta. Quello di andare controcorrente per trovare se stessi.Il Premio Città di Loano 2005 alla “Realtà culturale” è un premio al coraggio e alla caparbietà, un premio agli organetti e alle ghironde che abbiamo dentro.
“Premio alla Carriera 2005”
a Matteo Salvatore
Rocambolesco e solitario, amaro e beffardo. Sarebbe troppo facile paragonare Matteo Salvatore ai vecchietti del “Buena Vista Social Club” che hanno dovuto aspettare un Ry Cooder e un Wim Wenders per avere quel che gli spettava. A Matteo Salvatore però non è ancora successo. Ha reinventato la tradizione della sua terra tra il Gargano e il Tavoliere, ha vissuto da maledetto ed ha cantato da angelo, ha regalato arpeggi di chitarra e perle di poesia partendo dall’analfabetismo. Il Premio Città di Loano 2005 alla carriera al “più grosso fenomeno musicale italiano”, come l’ha definito Pino Daniele, è un premio all’autenticità del canto e delle parole, all’Inferno e al Paradiso. È un ringraziamento doveroso.
Vincitori Seconda edizione – anno 2006
Premio miglior album 2005
a Tendachënt per La valle dei Saraceni
“Ten da chënt l’archët che la sunada l’è longa” (“Abbi cura dell’archetto che la suonata è lunga”): è un detto piemontese che dava il titolo al primo album della storica Ciapa Rusa e che ha originato Tendachënt, filiazione della Ciapa Rusa. In questo terzo lavoro discografico il gruppo di Maurizio Martinotti ha cura del patrimonio popolare, non solo piemontese, mescolandolo con quello mediterraneo, in un approccio rock dove una ghironda scintillante diventa come chitarra elettrica. Numerosi gli ospiti, le suggestioni, i colori di questa “Valle dei Saraceni”, che sta in realtà in mezzo al Monferrato.
Premio realtà culturale 2006
a Valter Colle
Caparbio divulgatore dell’”altra” musica, quella lontana dai riflettori, Valter Colle è etnomusicologo, insegnante di antropologia culturale, discografico, editore, sognatore. Friulano, alla fine degli anni Ottanta fonda Nota, etichetta discografica che diviene in breve un punto di riferimento per il lavoro incessante, sbalorditivo, sulla musica di tradizione orale, lavoro che preserva una ricchezza che è culturale, artistica, sociale. Nota ha un catalogo infinito, sembra un’etichetta discografica ma è in realtà un centro di documentazione: nessun disco va fuori catalogo. Il “Premio Città di Loano alla realtà culturale 2006” va ad un raro, forse unico, esempio di intelligenza, passione, volontà. E lungimiranza.
“Premio alla Carriera 2006”
a Otello Profazio
Con lui il fascino, la magia dei cantastorie torna a rivivere. Artista dalla intensa comunicativa – che gli ha dato anche grande notorietà – lavora da sempre sul patrimonio popolare della sua Calabria, della Sicilia, di tutto il meridione. Ha preso dagli antichi cantastorie e dal poeta popolare Ignazio Buttitta, ed ha restituito un canto suo, vitale, forte, colorato. Il “Premio Città di Loano alla carriera 2006” – una carriera iniziata negli anni Sessanta e tuttora viva – va alla terra, alle storie, alle leggende, ai personaggi del Sud aspro e dolce, ricco e povero, e alla capacità di cercarli e cantarli, di renderli emblematici. Spettacolo, cronaca e testimonianza insieme.
Vincitori Terza edizione – anno 2007
Premio miglior album 2006
a Lucilla Galeazzi per Amore e Acciaio
“Amore e Acciaio” racconta di una cultura in bilico tra simboli apparentemente contrapposti: i
sentimenti legati a San Valentino e la materia rappresentata dall’Acciaieria. Lei stessa è una
cantautrice d’amore e d’acciaio, passione e fuoco che forgia la materia musicale. La cultura di
Lucilla Galeazzi affonda le radici nella sua città natale, Terni, che è al tempo stesso la città di San Valentino, il vescovo martire protettore degli innamorati, e delle acciaierie famose nel mondo. L’amore raccontato dalla cantautrice – che ha iniziato con il famoso Quartetto vocale di
Giovanna Marini – non è né languido né sdolcinato: è un amore solido e necessario, come la terra e come l’acciaio, irrealizzabile se le condizioni di vita separano piuttosto che unire, se manca la casa, se manca il lavoro o quando l’uomo è sfruttato fino alla morte, se il silenzio uccide la comunicazione, fondamentale per costruire. Le canzoni sono in parte composte dalla Galeazzi, in parte recuperate dalla tradizione contadina e operaia di Terni e della Valnerina grazie alla ricerca di Valentino Paparelli e Sandro Portelli. Gli arrangiamenti sono di Massimo Nardi e Marco Gatti.
Lucilla Galeazzi con il cd “Amore e Acciaio” ha vinto la Targa Tenco 2006 come Miglior Album in dialetto al Premio Tenco.
Premio realtà culturale 2007
a Franco Lucà
Calabrese di Torino, il suo nome è alla base di fondamentali esperienze della cultura popolare
italiana. Fatti e non parole: Cantovivo, Centro di Cultura Popolare, FolkNotes, FolkClub, Centro
Regionale Etnografico Linguistico, Folk Club Ethno Suoni, Maison Musique. Ed ora il progetto della prima “Università della tradizione”. Energia, passione e concretezza messe al servizio della musica popolare.
Premio alla Carriera 2007
ai Cantori di Carpino
Valori, conoscenze, costumi, riti: la memoria di uno, due, cento secoli che si fa davvero
radice dell’oggi. Voce e ritmo, festa e fatica, sogno e magia: questo e molto altro sgorga dall’esperienza antica e viva dei Cantori di Carpino. Un grande insegnamento quello di Antonio Piccininno, di Antonio Maccarone, dello scomparso Andrea Sacco e degli altri cantori, che dal Gargano deve arrivare ben oltre, per carpirlo, amarlo e continuarlo.
Vincitori Quarta edizione – anno 2008
Premio miglior album 2007
a Rosa Resolza di Andrea Parodi e Elena Ledda (S’Ard Music, Jazz in Sardegna,
Vandle99).
Rosa Resolza, prodotto nel 2007 da Valentina Casalena e Michele Palmas, raccoglie undici brani cantati dai due principali protagonisti della scena musicale sarda, Andrea Parodi, artista conosciuto dal grande pubblico come cantante dei Tazenda, scomparso prematuramente nel 2006, e Elena Ledda, voce straordinaria della Sardegna. I due artisti, dopo tanti anni di successi, hanno realizzato il desiderio di unire la loro forza creativa, spinti dalla volontà di approdare per la prima volta insieme, verso le melodie intense che testimoniano la ricchezza culturale dei popoli che circondano il mare della Sardegna. Spingendosi oltre il mare, Andrea ed Elena navigano nella musica: esportano le musiche e gli antichi canti sacri della tradizione sarda per incontrare le melodie mediterranee tra elementi di musica araba, sefardita, ligure, andalusa, brasiliana.
Il disco è registrato da Elvio Melas e Michele Palmas, mixato da Michele Palmas nella “Lavanderia Studio Cagliari”, masterizzato al “Reference Studio” di Roma e distribuito da Egea. “Rosaserolza”, quarto disco del catalogo S’Ard, è un progetto che, partito nel 1998 dalle prime intuizioni di Andrea Parodi ed Elena Ledda, ha iniziato a materializzarsi, nell’aprile del 2006,
grazie anche all’impegno e alla totale dedizione dei produttori.
Premio realtà culturale 2008
ad Andrea Del Favero,
Da sempre appassionato studioso di lingue e culture locali, fra cui quella della sua regione, il Friuli. E’ stato il fondatore e direttore di Folkgiornale, uno dei punti di riferimento del folk italiano per tutti gli Ottanta; una vita professionale che si è calata spesso nella musica, suonata e prodotta, nella pubblicazione di libri e, dal 1979, nella direzione del Folkest, il più grande folk festival del Sud dell’Europa.
Premio alla Carriera 2008
ai Roberto De Simone
Per la sua incessante opera di ricerca e di comunicazione artistica, legata alle espressioni piu’ popolari del territorio a cui appartiene, Napoli e la Campania, e alle sue molte declinazioni che incrociano musica, poesia, teatro e cinema. All’artista è stata consegnata la Medaglia d’Argento del Presidente della Repubblica Italiana, che per il secondo anno la più alta carica dello stato ha voluto concedere al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
Vincitori Quinta edizione – anno 2009
Premio Miglior Album 2008
A La padrona del giardino di Carlo Muratori (Odd Times Records)
La Padrona del giardino, pubblicato dalla nuova etichetta Odd Times Records e distribuito da Egea, raccoglie dieci canzoni: dieci quadri, con i quali Carlo Muratori canta e racconta il suo essere siciliano, il suo vivere in una terra così difficile ma altrettanto ammaliante, dolce e rischiosa, costretta in mille contraddizioni.
Prosegue con questo lavoro il suo personale viaggio attraverso la cultura e l’anima della gente di Sicilia, che parte dalle tradizioni musicali popolari per approdare ad un nuovo ed originale linguaggio, in un continuo dialogo tra passato e presente. E’ la Sicilia degli Arabi, degli Svevi, dei Borboni e quella di oggi, porta di ingresso e porto di arrivo dei nuovi flussi migratori orientali ed africani; è anche la Sicilia che resiste alle spinte globalizzanti e che difende a denti stretti la sua memoria. Una regione che da sempre ospita nel proprio territorio le famiglie più sanguinarie e violente del panorama mafioso mondiale, assieme agli intellettuali, i poeti e gli artisti più sensibili che continuano ad influenzare la cultura ed il pensiero italiano ed europeo.
La Padrona del giardino è una nuova tappa del progetto iniziato da Carlo Muratori nel 1994 con l’uscita di Canti e Incanti e proseguito due anni dopo con Stella Maris: due album che hanno segnato la svolta cantautoriale dell’artista, inizialmente attratto dal rock e poi dal folk-revival.
Al disco hanno collaborato il bassista Marco Carnemolla, il percussionista Francesco Bazzano e Stefano Melone, che ha curato l’arrangiamento, la direzione degli archi e il missaggio de Il tamburo, oltre a suonare il piano ne Il Sipario. Tra gli ospiti del disco ci sono pure Francesco Cali alla fisarmonica, Giancarlo Parisi ai fiati etnici, Enzo Augello alla batteria, Maria Teresa Arturia al piano elettrico, lo Stesichoros Ensamble in Stranu Amuri, Puccio Panettieri in ‘Mpare.
Premio alla Realta’ Culturale
alla Scuola popolare di musica di Testaccio
Scuola popolare di musica di Testaccio testimonia quanto l’attaccamento alle radici, la curiosità, la tenacia e una forte vena combattiva possano intervenire, migliorandola, sulla realtà culturale del nostro paese.
Dal 1975 a oggi, la Scuola ha raccolto le vie della musica popolare, le sue storie di oggi e quelle di ieri. Le ha arricchite in una prospettiva prima nazionale e poi europea, ha radunato appassionati e studiosi, è diventata un centro di irradiazione di altissimo profilo e non ha mai perso la propria estrazione originaria: quella, appunto, popolare. Il Premio Nazionale Città di Loano, nel riconoscere i grandi meriti alla Scuola con il Premio Realtà Culturale 2009 ne vuole anche sottolineare l’estrema vivacità con cui continua a operare in un ambito in cui il motto “per non dimenticare” si cala, continuamente, nel quotidiano e nel contemporaneo.
Premio alla Carriera
a Giovanna Marini
Una voce inconfondibile nel panorama della musica tradizionale, sostenuta da una curiosità che si è sempre accompagnata a una forte tensione culturale: incrociando, nel corso del tempo, altre discipline e altri studiosi, Giovanna Marini è riuscita a coniugare spontaneità e studio rimanendo essenzialmente una musicista e una divulgatrice di altissimo livello. Prassi e conoscenza unite in un percorso intenso, che ha innescato, nella scuola di musica popolare di Testaccio, una delle esperienza più importanti per la tutela della musica popolare in Italia. Non solo conservazione o trasmissione di un patrimonio che rischiava – e rischia – di perdersi, ma soprattutto una sua rivivificazione condotta capillarmente, fra chiunque è desideroso di approfondire. All’artista è stata consegnata la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, che per il terzo anno la più alta carica dello stato ha voluto concedere al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
Vincitori Sesta edizione – anno 2010
Premio Miglior Album 2009
A Napoletana di Enzo Avitabile (Folkclub Ethnosuoni)
“Napoletana” è un progetto artistico che nasce da una grande volontà di recupero dell’antico lirismo napoletano, di quella parte poetica più pura che da sempre si è difesa dal pericolo di essere impolverata e sbiadita dalla pericolosa e stereotipata cartolina folklorica che da sempre si cerca di portare nel mondo: una Napoli fatta prevalentemente dall’apparire e poco dall’essere. Un progetto-ricerca che si ricongiunge naturalmente alle fonti sonore, fatte di canti di lavoro e villanelle, ma che al contempo è costituito da canzoni completamente inedite scritte nel cemento della città, con uno sguardo al passato ed il cuore che respira l’odore del futuro. Musica nuova nata da un’arte antica, originale e piena di sentimento, ricercata e innovativa nel linguaggio.
La scala minore napoletana (armonica e melodica) è figlia del tetracordo greco e rappresenta la culla di questo viaggio, che sotto l’asfalto dei rioni popolari di Napoli scopre le sue antiche verità, le domande e le risposte universali ed eterne al disagio e alla sofferenza di tutti i giorni. I testi, poesie crude ma intense che nascono nella strada, notificano tutto questo.
Gli intermezzi musicali con il sax sopranino e l’arpina napoletana, in coppia con la chitarra classica, danno vita a quadri descrittivi di atmosfere musicali anch’esse nuove ed antiche. Sul sentiero di una delle scale rare recuperate e riutilizzate da Avitabile troviamo “la scala nova” di origine popolare, risalente al XIV sec. Essa ripercorre una musica strumentale in sintonia con i brani cantati.
Napoletana è l’antico che sa di nuovo, il nuovo che sa di antico. Napoletana fotografa una Napoli che utilizza la sue risorse storiche come punto di partenza di una cultura che si muove nella consapevolezza delle proprie radici, delle proprie capacità espresse ed inespresse per uno sviluppo culturale nazionale ed internazionale.
Premio alla Realta’ Culturale
a FB-Folk Bulletin
Con la sua attività ultratrentennale, FB-Folk Bulletin è diventato il punto di riferimento più importante per conoscere a fondo la scena folk in Italia. Gli vanno riconosciute professionalità e passione, fin dagli esordi: un binomio non facile da abbinare, soprattutto in Italia. Un primato, fra le riviste che si occupano di folk, di spettacolo popolare e di culture tradizionali, che abbiamo deciso di sottolineare, doverosamente, con il nostro Premio alla Realtà Culturale più significativa e meglio connessa con il territorio”.
Premio alla Carriera
ad Ambrogio Sparagna
“Un’attività fervida, nel campo della musica suonata e di quella ideata, che nel corso del tempo ha incrociato canzone d’autore, didattica, poesia. Ambrogio Sparagna, dal Circolo Gianni Bosio alla collaborazione con Francesco De Gregori, fino a La Notte della Taranta, ha dimostrato di saper coniugare meravigliosamente ricerca e azione. Il suo organetto è diventato uno dei tratti distintivi della nostra arte popolare recente, grazie a una curiosità e a una competenza che, oggi, è davvero di pochi”.
All’artista è stata consegnata la Medaglia del Presidente della Repubblica Italiana, che per il quarto anno la più alta carica dello stato ha voluto concedere al Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
Lascia un commento