Per molti dei ragazzini della mia generazione il mito del selvaggio West è insito nel Dna e fa parte indubbiamente di un motore di crescita collettiva; è un mito iconografico fomentato dai film di Ford e dai personaggi romantici e spacconi di John Wayne, dai fumetti di Tex Willer e Ken Parker o dalle rivoltelle dei giochi di bambini…Sul mito del vecchio west è nata tutta una letteratura e un genere musicale che ritrova oggi i suoi alfieri in tipi come Michael Martin Murphy, Mike Blakely, Sons Of San Joaquin, Wylie & Wild West, Don Edwars, Ian Tyson o nei Riders in The Sky; proprio quest’ultimi sono i protagonisti di questa recensione che inquadra la ristampa di un album edito nel 1996 dedicato a Gene Autry, un’autentica icona della tradizionale musica country & western americana e autentico sovrano delle cowboy songs. L’occasione è la celebrazione del centenario di Gene Autry e al cd originale sono state aggiunte quattro bonus tracks e gli è stata fornita una nuova copertina… si tratta di un cd davvero molto interessante, ben suonato e ben interpretato e rispettoso dello spirito delle atmosfere filologiche dei prototipi. L’impasto vocale e strumentale è esemplare, le voci operano spesso in armonia e non mancano giri western swing con l’arcata lunga del violino nel più perfetto stile anni ’40. Poiché il soggetto del tributo è Gene Autry è bene che anche noi ricordiamo rapidamente la figura di questo pezzo da novanta della musica country & western: nato in Texas il 29 settembre 1907 è deceduto il 2 ottobre 1998, inizia l’attività di cantante in una stazione radio nel 1928 diventando in pochi anni uno dei più seguiti performer radiofonici, estenderà poi la propria attività interpretando film western, spesso nella parte di cowboy canterini; negli anni Cinquanta dà vita alla serie televisiva Gene Autry Show che gli suggellerà una fama senza tempo.
I Riders In The Sky sono in pista perlomeno da ventisette anni (il loro primo lp Three On The Trail è del 1980) e i loro shows con costumi di scena volutamente accentuati sono dedicati con humor & arguzia all’iconografia della figura del cowboy più standardizzata e cerimoniosa, ma non per questo la loro proposta musicale cade nella banalità, anzi!! con leggiadria riescono a sostentare una vivacità espressiva e salvaguardare un genere musicale senza ruzzolare nella nostalgia passatista. Un dischetto generoso, non solo per cowboy…
Claudio Giuliani
Riders in The Sky – “Public Cowboy #1 – A Centennial Salute to the Music of Gene Autry” (CD)
Rounder Records – 11661-0593-2 (ristampa)
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