Del gruppo siracusano, lo scorso anno, avevamo recensito un convincente CD dal titolo essenziale e significativo “Terra”. Della formazione guidata da Raimondo Minardi avevamo apprezzato, oltre le virtù tecniche, anche la capacità di omogeneizzare umori e stimoli diversi in una unicità in grado di distaccarsi, comunque, da un certo “mediterraneismo” di moda che francamente ci ha un po’ annoiato. Di fronte a un progetto tematico quale “Rex Angelorum”, lo spettacolo natalizio che Sciroccu porta in giro da qualche anno, il gruppo si comporta con la medesima onestà intellettuale, ricercando moduli stilistici propri peraltro ben inseriti in un contesto di riproposizione consapevole, non certo orientata al consenso nudo e crudo. Rimarchevole la presenza di un coro polifonico di rigorosa impostazione sacra, il “Mater Ecclesiæ”, che interagisce con i solisti vocali del gruppo in una alternanza di ruoli mai competitiva e ben si amalgama con una orchestrazione strumentale ricca nella varietà dal punto di vista timbrico ma volutamente semplice nella scrittura delle parti. “Rex Angelorum” ci regala un’immagine intima del Natale, pur nel pieno di una coralità e di un impatto sonoro che in alcuni momenti paiono prendere il sopravvento, per poi discogliersi -in una studiata successione- nel passaggio della scena a una voce recitante o al suono di un singolo strumento che ci riconduce alla profondità del significato religioso della festa. Sarà anche un lavoro pensato e suonato più con il cuore che con la testa, ma forse proprio per questo è uno dei più bei dischi di Natale mai registrati in Italia. Dedicato a Rosa Balistreri, della quale nel disco appaiono alcune intense novene pienamente rispettate nella melodia e solo rimodellate in chiave arrangiativa, “Rex Angelorum” è un regalo intelligente e prezioso per chi sotto l’albero cerca qualcosa di vero sotto il fiocco e i lustrini.
Roberto G. Sacchi
Sciroccu – “Rex Angelorum” (CD)
Autoproduzione” – SC002, 1999
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