di Gianni Giusti
Chissà se il nome deriva dall’antica divinità gallese o dall’omonima canzone dei Fleetwood Mac?
Nella vita di tutti i giorni Rhiannon Giddens è invece leader e fondatrice dei Carolina Chocolate Drops, un gran bel gruppo di old time music, i cui tre componenti fanno la loro apparizione come musicisti in questo Freedom Highway.
Questo nuovo frutto musicale della carriera solistica della Giddens segue l’ottimo Tomorrow Is My Turn, che fu prodotto da T-Bone Burnett, ed ebbe una nomina per il Grammy nella categoria Folk nel 2015 (dove si scontrò anche con la nostra Giuditta Scorcelletti) e varie partecipazioni, tra cui quella in Lost on the River: The New Basement Tapes, l’album con i testi inediti di Dylan, insieme a Elvis Costello, Marcus Mumford, Taylor Goldsmith e Jim James.
Questo suo nuovo Freedom Highway la vede come autrice in ben nove brani, alcuni condivisi con il co-produttore dell’album, Dirk Powell, che suona anche una infinità di strumenti nell’album.
In Julia apprezziamo un bel banjo pizzicato e un violino che apre a uno scatenato reel che incredibilmente ci ricorda i primi Steeleye Span di Hark! The village wait.
La successiva Birmingham Sunday è una delle canzoni più belle di questo album: scritta da Richard Farina nell’epoca delle marce civili e delle canzoni di protesta, con un pianoforte apre la melodia seguito all’organo Hammond suonato da Eric Adcock, l’elettrica , le percussioni varie e un maestoso coro gospel soul a sostenere una straordinaria interpretazione vocale della Giddens.
Molto bella è pure Better Get It Right The First Time, scritta dalla Giddens e da Powell, con l’aiuto del nipote di Rhiannon, Justin Harrington, mentre We Could Fly ricorda la prima Baez o Judy Collins. Hey Bébé si regge su ancora sul banjo, con l’ausilio della soffusa tromba di Alphonso Horne, e un tiro dixieland diverte e gradevole. Comeaffascinante è Love Come, la storia di una giovane schiava che perde entrambi i genitori, incontrando poi un uomo con il quale assaporerà la ritrovata libertà, alla quale segue un brano con i Carolina Chocolate Drops al completo. Ancora influenze di New Orleans nell’ottima The Love We Almost Had, scritta con Bhi Bhiman.
Baby Boy vede la presenza del violoncello e della voce della vecchia compagna di avventure nei Carolina Chocolate Drops, Leyla McCalla. Following The North Star, uno strumentale per banjo, con una linea persuasiva riservata alle ossa, introduce a una superba versione del grande classico degli Staples Singers Freedom Highway, con la voce di Bhi Bhiman, anche alla chitarra elettrica, e la voce solista di Rhiannon Giddens, che termina alla grande un disco per certi versi esaltante nel suo andamento. Grande musica americana, in quegli Stati Uniti dove fortunatamente non ci sono soltanto il rap e Trump. Un super-disco, ragazzi!
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