Nel 1979 uscì presso la EMI uno storico cofanetto di sette LP intitolato La tradizione in Campania, frutto di lunghi anni di ricerche sul canto popolare di uno studioso atipico e geniale: Roberto De Simone. L’evento segnò un momento importante e suscitò anche un ampio dibattito fra gli appassionati, perché si mettevano insieme registrazioni sul campo e altre effettuate in studio con gli stessi protagonisti della cultura popolare. Si disse che, estratti dal loro contesto, i canti perdevano efficacia, che i cantori erano spinti a performance inusuali in ambienti che avrebbero potuto influenzare negativamente la loro spontaneità. Al contrario, qualcuno fece notare che la qualità delle registrazioni era insolitamente alta e che la musica popolare meritava, al pari di qualsiasi altra, un salto qualitativo dal punto di vista della pulizia del suono. Tutti dovettero comunque convenire che l’“oggetto” era di particolare pregio, frutto di un lavoro di ricerca di alta qualità, oltreché, naturalmente, con protagonisti musicali di primissimo piano.
Ora la benemerita Casa editrice Squilibri ripubblica quel cofanetto in una edizione che si può tranquillamente definire “di lusso”. Un libro impeccabile, con le trascrizioni dei testi e ampi commenti e, soprattutto, numerosi inediti che dilatano il tempo di ascolto fino a quasi nove ore. Nove, piacevolissime ore da godere un po’ per giorno, accompagnando magari l’ascolto con la lettura dei testi in parallelo e qualche pausa di meditazione.
Sono fronne, canti a figliola, tammurriate, strambotti, tarantelle, v’è anche qualche raro canto politico e musiche di danza, una varietà di forme sonore che offre emozioni sempre nuove che si rinnovano ad ogni cambio di solco.
Qui ascolterete musicisti come Giovanni Coffarelli, un cantante “dotato di una potenza vocale e di un’energia sonora non più eguagliate”, Giulia Ciletti, un’autentica lamentatrice funebre, un mestiere oggi scomparso, ma che per secoli ha svolto una importante funzione per la socializzazione del dolore allo scopo di renderlo più sopportabile per i parenti. Vi sono poi due straordinari suonatori di tamburo: Antonio Torre e Rosa Nocerino. Non vi spaventi il costo, vi posso assicurare che sono soldi assai ben spesi.
Tito Saffioti
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