Disco arguto, burlesco e bislacco; un disco confezionato da canzoni ricreative e vivaci come tutte quelle che si ritrovano nei dischi per bambini. Jason Ringenberg non è nuovo ad infilarsi nei panni dell’affabulatore canterino per i più piccini, infatti c’è già un altro episodio edito nel 2003 che è contrassegnato dal marchio Farmer Jason ( “A Day On The Farm with F. J.” ); e se allora il tema conduttore era quello del popolo faunistico della fattoria in questo nuovo dischetto il coltivatore Jason ha lasciato il granaio e si mette a contatto con il popolo del bosco. Ma prima di proseguire fughiamo ogni dubbio d’identità e confermiamo che il Jason Ringenberg in questione è proprio il soggetto attivo dei nostri Jason & the Scorchers di “Fervor” e di “Lost And Found”, band antesignana della rigenerazione del filone Americana/alternative country (anche se ai tempi la locuzione usata era cow-punk) e dei quali dovreste già avere qualche cognizione… L’idea di un disco per bambini, al pari di quelli natalizi, è una consuetudine tutta americana che coinvolge musicisti di tutte le derivazioni, a tal proposito possiamo citare a mo’ di semplice esempio produzioni realizzate anni fa dai Los Lobos [“Papa’s Dream”], da Michael “Beausoleil” Doucet [ “Le Hoogie Bolgie” ] o da Jerry Garcia & David Grisman [“Not For Kids Only”]; visto l’inaspettato esito positivo riscosso dal precedente lavoro il nostro amico Ringenberg ha deciso di rivestire un’altra volta i panni del Coltivatore Jason e il risultato è dilettevole quanto basta, chiaramente ricreativo e ironico, senza alcuna pretesa pretenziosa, ma con quel tocco di fresca ingenuità (furbetta) che colora i prodotti del genere. Si comincia a sorridere con la graziosa “The Forest, Oh!”, subito dopo arrivano gli impeti punkettari infervorati di “Punk Rock Skunk” a cui fanno seguito le atmosfere balcanico-yiddish di “Ode To Toad”. Quasi ogni brano è introdotto da un breve e rintronato soliloquio, talvolta un po’ farfugliato o interpretato con esclamazioni teatralmente parodiate che comprendono suoni, cinguettii, coretti bambineschi e altre consonanze. “Mrs. Mouse” è una breve cantilena folk e introduce la scanzonata “Forest Rhyymes” che si muove su cadenze post-hillybilly con un riff trafugato; “He’s A Moose On the Loose” è alquanto estroversa e, per di più, c’è l’intervento dell’amico Todd Snider (presente anche in “Punk Rock Skunk” ).
“Arrowhead” è un amabile brano dove segnaliamo Fats Kaplin al violino e all’armonica, una presenza quella del vecchio complice che è attiva anche in altre varie tracks; l’alacre “Catfish Song” ha animazioni folkie e dopo l’incontro con il pesce gatto si và a sgambettare all’indiavolato ritmo rockabilly di “Opossum In a Pocket” mentre in “A Butterfly Speaks” si respirano chimere swing… It’s only for fun!
Claudio Giuliani
Lascia un commento