FINISTERRE FT47, 2008 – FOLK CONTEMPORANEO/ROM
Non si può certo dire che la discografia degli Acquaragia sia abbondante. Attivi da una quindicina d’anni, Erasmo Treglia & Soci hanno finora pubblicato soltanto tre titoli: Zingari, del 1995; Mister Romanò, del 2001; e infine questo Rom Kaffè, particolarmente atteso perché testimone di una attività concertistica piuttosto intensa e di un credito internazionale in costante ascesa. Rinforzatasi per l’occasione con la condivisa partecipazione di membri dei Taraf da Metropulitana, del mandolinista Mimmo Epifani (e c’è ancora chi considera il mandolino uno strumento minore), di Eugene Hütz degli statunitensi (di passaporto) Gogol Bordello (definiti a ragione come i Clash che litigano con i Pogues nell’Est Europa) e di numerosi altri ospiti, la band lazialmolisana ci regala un disco per certi versi simile ai precedenti ma allo stesso tempo profondamente diverso. È analogo per l’ispirazione, apparentemente scanzonata, e per l’esecuzione, volutamente un po’ sottotraccia (che punta più all’insieme che alla ispirazione dei singoli), ma differente per l’intenzione, volutamente e fortemente determinata a fare degli Acquaragia Drom una band dotata di un sound internazionale, capace di inserirsi in quella nicchia mondiale di successo per la musica rom, klezmer, balcanica e dintorni che di qua e di là dell’Oceano raccoglie un sempre più numeroso drappello di appassionati. Un ruolo di punta, quindi, nell’offerta di musica italiana per i mercati internazionali, ricoperto con brillantezza, inventiva e rispetto sia nei tradizionali (principalmente molisani), sia nei brani di composizione, sia nelle cover (Arrivederci Roma, Quelli eran giorni e soprattutto una esilarante 24.000 baci). Un disco di gran valore, ma semplice e immediato come una tazzina di caffè, Rom naturalmente.
Dario Levanti
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