BOUCHERIE-ACOUSTEAK BP9273, 1999 – FRANCIA/FOLK PROGRESSIVO
Ad un paio d’anni dall’eccellente ‘Rabaterie’, il genio della ghironda – al secolo Patrick Bouffard – propone un nuovo, atipico lavoro, costituito dalla raccolta delle più significative partecipazioni ad album di altre formazioni, come sideman od ospite speciale. I nostri lettori non si aspettino dunque un filo conduttore, in questa sequenza di 14 brani attraverso 7 gruppi diversi, rappresentanti di quasi altrettanti approcci alla musica contemporanea (da cui il titolo dell’album): dal folk, al rock, al pop, al jazz, alla musica sperimentale, l’unico trait d’union è rappresentato dall’eccellente versatilità di un musicista che ha davvero pochi pari nel panorama europeo. Vi sembra troppo? Ascoltate allora il brano d’apertura (dall’improbabile titolo di ‘El Rey del salto con pertiga’, inciso con la rockband di ‘tendenza’ dei Brank Shme Bleu,), oppure uno dei due pezzi presenti con l’eccellente gruppo belga Ambrozijn (soprattutto il tradizionale ‘Schoon lief’), per finire con una qualsiasi delle numerose tracce con gli Scarp, veri e propri continuatori – non solamente eredi – della grande stagione dei Blowzabella (lo stratosferico ‘Duet’ per tutti): ebbene, ascoltando tutto questo, siamo in grado di valutare appieno quanto la ghironda sia plasmabile e versatile, strumento leader come di contorno, al rango di tutti gli altri ma anche in grado di condizionare un intero brano con le proprie sonorità particolari e la prepotenza ritmica che la contraddistingue.
Certo, la frammentarietà dell’album non consente di consigliarne l’acquisto al neofita. A questi, a patto che ne trovi una copia dalle nostre parti (in caso contrario: rivolgersi all’indirizzo pubblicato nel ‘rubricone’, in fondo al giornale), continuiamo ad indicare qualcuno dei lavori del Trio, formatosi cinque anni fa con il fisarmonicista Cyril Roche ed il cornamusista Benoit Mager, come ‘Revenant de Paris’, album dell’anno per il 1996 secondo l’autorevole TradMag, o il già citato ‘Rabaterie’, a nostra volta votato tra i migliori della passata stagione e nel quale le tendenze ultraprogressive del titolare – pur con qualche incongruenza – vengono assecondate da una ricchissima strumentazione di contorno, con l’effetto di un impatto davvero formidabile. Ecco, sono il vigore impressionante di questo musicista, il senso ritmico che lo pervade, il gusto per la sperimentazione e per le contaminazioni, uniti all’ancor giovane età, a farci ritenere che passi di qui l’evoluzione non soltanto della ghironda, ma anche di buona parte della musica tradizionale tout court. Dischi atipici, molto particolari come questo ‘Roots’n Roll’, comunque da acquistare solo a ragion veduta, sono un telescopio per guardare nel futuro.
Roberto Covallero
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