TEATRO DEL SOLE TDS07001, 2007 – FOLK TRADIZIONALE/SICILIA
La storia l’abbiamo raccontata, con dovizia di particolari, sul numero 238. Quello che gli intervistati, Giovanni Callea e Vittorio Vella, hanno raccontato dà l’esatta dimensione del fenomeno Rosa Balistreri e della casualità che, nell’anno in cui la grande cantante siciliana avrebbe potuto compiere 80 anni, ha voluto che venissero alla luce testimonianze sconosciute della sua arte. Non tutti i brani della raccolta fanno parte del repertorio che l’ha resa famosa, quello drammatico: ci sono anche “Acidduzzu di me cummari” e altre canzoncine a doppio senso, come pure le riproduzioni di alcuni 45 giri degli anni Sessanta, però ci sono anche momenti drammatici in cui Rosa interpreta con passione e condivisione i passaggi più oscuri della propria vita. Ascoltandola cantare, non si può restare indifferenti alla grande carica di umanità che esce insieme alla sua voce, al messaggio non scritto (e non cantato), quasi criptato dietro le parole delle canzoni, un messaggio di bisogno d’amore e di serenità che la vita le ha sempre negato. Rosa Balistreri è stata tutto questo, e questo disco ne è un ritratto insperato e fedele.
Sergio Palumbo
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