VERTICAL RECORDS VERTCD084, 2008 – FOLK CONTEMPORANEO/SCOZIA
I Capercaillie, dopo aver girato il mondo in lungo e in largo (a maggio in Malesia!), sono ormai una specie di istituzione, e in quanto tali ci tengono logicamente a rimarcare le proprie peculiarità, lasciando sperimentazioni più avanzate ai vari progetti fuori dalla band (Karen Matheson col suo quartetto, Michael McGoldrick con la sua brillante band che ha fatto faville all’ultimo Celtic Connection, Charlie McKerron coi Session A9, lo stesso Donald Shaw con l’instancabile lavoro di produzione di nuovi gruppi e musicisti per l’etichetta di casa che è la Vertical).
Niente di nuovo sotto il sole dunque, ma il sempre graditissimo mazzo profumato di composizioni elettro-acustiche sciorinate con la consueta dolcezza. Trovano posto nell’album, oltre agli originali, molte canzoni della tradizione scozzese scovate da Donald Shaw nell’archivio della canzone gaelica della Scuola di Studi Scozzesi e una convincente riproposizione dell’antimilitaristica Don’t You Go di John Martyn, tema cui si rifà anche lo stesso Shaw per la sua Soldier Boy. Sono i due soli brani cantati in inglese, restando negli altri il canto gaelico (angelico?) della Matheson, particolarmente toccante in Seinneam Cliù Nam Fear Ùr.
Ha ragione il critico di Q magazine quando dice che “con le affascinanti sonorità contemporanee e la produzione, la loro abilità nell’affrontare gli strumenti tradizionali (e l’altrettanto allettante abilità nel guardare avanti) e la voce di Karen Matheson, i Capercaillie hanno ridisegnato il paesaggio celtico”.
Gigi Marinoni
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