C’è generalmente qualcosa di pesante negli ensemble di un unico strumento (archi esclusi): ensemble di sole ghironde, di sole fisarmoniche, di sole cornamuse, … Tutti strumenti che hanno delle timbriche interessanti che rischiano però di perdere di brillantezza quando suoni simili, timbri simili si sovrappongono, si mescolano, si incrociano. Ci sono tuttavia diverse eccezioni che dipendono non tanto e non solo dalla bravura degli interpreti, quanto dall’intelligenza degli arrangiamenti. Una di queste eccezioni è data dal quartetto di armoniche a bocca Sväng, un quartetto fondato nel 2003 che è arrivato con Schladtzshe! (un termine intraducibile in italiano che, secondo gli autori, si situa tra una bestemmia e un brindisi) al terzo disco dopo Sväng (2004) e Jarruta (2008). Se pensiamo che il disco segue un cd realizzato su commissione, e non inserito nella discografia ufficiale, di soli arrangiamenti di musiche di Fryderyk Chopin, capiamo che siamo di fronte ad un gruppo originale che non può avere tentativi di imitazione.
Veniamo ai componenti del gruppo, tutti usciti dalla Sibelius Academy di Helsinki:
– Eero Turkka arrivato all’armonica dal blues è un polistrumentista e collabora, come cantante, con diversi gruppi (Aija, Trepaanit, …);
– Eero Grundström (armoniche cromatiche e diatoniche): compositore, polistrumentista con esperienze in diversi gruppi e in diversi generi (rock, jazz, free improvisation,…);
– Jouko Kyhälä (armonica ad accordi “Harmonetta” e armoniche cromatiche e diatoniche): è il componente con maggiori collaborazioni ed esperienze. Laureato al Dipartimento di musica popolare della Sibelius Academy, diventa nel 2007 il primo Doctor of Harmonica Arts;
– Eero Turkka (bass harmonica): è il membro più anziano del gruppo, ha suonato per molti anni con un altro gruppo di armonicisti finlandesi, i Raimo Sirkiä, attivo per quasi dieci anni.
Il disco è tutto da ascoltare. Parte con accenni balcanici nella prima traccia (Schladtzshe! ) per poi spiazzare subito con melodie di danze tradizionali finlandesi, di inni del 1700, di tanghi e di polske suonate con grande originalità. L’album è pubblicato dalla Records Aito.
Tiziano Menduto
http://www.aitorecords.com
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