Cinque anni – tanti ne sono trascorsi dalla pubblicazione di “Solo Guitar” – passati a suonare nei locali e nelle rassegne chitarristiche pensando ad una nuova produzione sembrano tanti; ma se il risultato è un disco interessante come questo “Sciam” possiamo dire che valeva la pena aspettare così tanto.
E la differenza con il già notevole esordio si sente; una ricerca maggiore nell’elaborazione dei brani, arrangiamenti molto curati, interventi di altri musicisti puntuali e mai invadenti rispetto alla musica di Biscuola, un tentativo – riuscito, eccome! – di musicare nientemeno che “Canzone” di Giuseppe Ungaretti e “L’albero” di Ezra Pound.
Insomma, il chitarrista meranese con questo suo secondo lavoro si pone nell’Olimpo della chitarra acustica italiana, facendo un passo più avanti nel tentativo che speriamo riesca di allargare il pubblico dei suoi estimatori al di là della ristretta cerchia degli aficionados della chitarra acustica “dura e pura”. Noi non siamo tra questi ultimi, e perciò apprezziamo molto il lavoro di Biscuola.
Beninteso: per i primi ci sono parecchi brani eseguiti in solitudine (ben otto) che ci mostrano tutto il suo talento compositivo e strumentale sia con la chitarra classica che con quella con le corde metalliche, ma segnaliamo anche splendidi duetti con l’arpa (“Parpel”) con il contrabbasso e l’accordeon (“Tarango” e “Latin Rymer”), e con gli archi in “L’albero”.
Registriamo peraltro come questo CD, come l’altro, sia difficilmente reperibile sul mercato del disco “tradizionale” – ammesso che ne esista ancora uno – e pertanto è necessario rivolgersi al sito www.fingerpicking.net oltre che ai concerti che ci auguriamo possano essere numerosi. Rolando Biscuola da Merano lo merita certamente, e la sua esibizione veronese nella scorsa estate ai Concerti Scaligeri ha dato conferma del suo talento.
Alessandro Nobis
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