ALA BIANCA – DDCT 128553931 – 2 – 2005 – ITALIA – CANZONE D’AUTORE
Virgilio Savona è da tutti riconosciuto come una delle più importanti figure della canzone italiana degli ultimi 60 anni: fondatore del Quartetto Cetra, autore prolifico e geniale nelle scelte compositive e nella capacità di utilizzare generi e stili diversi, per creare canzoni e spettacoli che rimangono nella storia culturale del nostro paese. Di lui non va poi dimenticata l’attività di ricerca sulla musica e il canto popolari, da cui sono scaturiti libri e dischi, tra cui ci basta citare “I canti del mare”, raccolta di brani curata insieme Michele L. Straniero, con cui ha collaborato a lungo. Nel 2004, nel corso della 29ma edizione del Premio Tenco, è stata dedicata a Virgilio Savona una serata-tributo, a cui hanno partecipato diversi artisti e gruppi. Da tale serata è ora stato ricavato questo bel CD, che attraverso i dodici brani in esso contenuti, propone molti dei filoni musicali in cui Savona si è cimentato. Il disco si apre con l’interpretazione della Piccola Orchestra Avion Travel di “Troppi affari cavaliere”. Scritta nel 1954, descrive però un personaggio molto facilmente “attualizzabile”. “Il cammello o il dromedario”, eseguita da Petra Magoni con il contrabbasso di Ferruccio Spinetti, è una deliziosa favola per bambini, a cui è principalmente destinata anche “Le burle”, qui interpretata da Carlo Fava e tratta dall’album “Opera delle filastrocche”, realizzato su testi di Gianni Rodari. La deliziosa “Sette piccole streghe”, cantata da Samuele Bersani e dalle Balentes, è un’ironica canzone sul mestiere dell’autore, nel contempo perseguitato e attratto da quelle piccole e dispettose streghe che sono le note musicali. La canzone sociale-politica, a cui Savona si dedicò alla fine degli anni ’60, è rappresentata da canzoni come “Dove andate”, del poeta latina Quinto Orazio Flacco: una lirica dolorosa contro la guerra eseguita da un Roberto Vecchioni in ottima vena interpretativa. Ed ancora, cantata da Caparezza, “Sciabola al fianco, pistola alla mano”, dove la tragedia della guerra è invece raccontata attraverso il grottesco. “Il testamento del parroco Meslier”, quasi declamata da Alessio Lega e Mariposa, è invece un’invettiva sulle disuguaglianze economiche e la contrapposizione tra popolo e potere. Pietra Montecorvino propone invece il Savona delle raffinate canzoni d’atmosfera, interpretando “I ricordi della sera”, che fu una celebre sigla televisiva nel 1961. Ironica anche “La vocazione”, sui trasformismi di molti. A interpretarla è Stefano Vergani. Il non-sense e il raffinato umorismo che era una componente importante delle canzoni del Quartetto Cetra è rappresentato da “Però mi voleva bene”, a cui Leonardo Manera restituisce tutta la verve. In chiusura del disco due canzoni interpretate da artisti che sono ben noti (e cari) ai lettori di FB: Macina-Gang eseguono nel loro collaudato stile un’altra canzone a carattere politico-sociale. Si tratta di “E’ lunga la sera”, che ci auguriamo entri stabilmente nel repertorio del supergruppo marchigiano. “Evviva lo scopone”, tradotta in occitano, è invece riproposta in chiave tragicomica dai Lou Dalfin.
Marco G. La Viola
Lascia un commento