Arezzo, 3 dicembre 2015.
Sono partite da Arezzo, come consuetudine, le selezioni di Suonare@Folkest 2016: giovedì 3 dicembre presso il Circolo Arci Aurora di Arezzo, che tenne a battesimo il concorso nel 2000 e che ospita Folkest all’interno di “Pifferi, muse e zampogne”, il festival di musica etnica diretto da Silvio Trotta, organizzato dall’Associazione Culturale Musicanti del Piccolo Borgo in collaborazione con il Circolo Arci Aurora di Arezzo, che celebra quest’anno la sua 20° edizione.
Nel corso della serata bbiamo avuto modo di ascoltare tre proposte artistiche abbastanza diverse:
Il giovanissimo gruppo “Tribù Nahars” dall’Umbria ha confermato la propria bravura nel ruolo di ottima cover band dalle influenze folk e cantautoristiche italiane, da Fabrizio De André a Francesco Guccini, Alessandro Mannarino e Modena City Ramblers. Buona la presenza scenica, ma li attendiamo in una prossima edizione con un repertorio di maggiore originalità.
Il “Duo Ammatte” nasce nel gennaio 2014 a Firenze dall’estro e dai virtuosismi di Alessia Arena voce e Federica Bianchi clavicembalo e percussioni domestiche. La prima pizzica le corde con invisibili plettri, l’altra con le emozioni percorrendo un viaggio dalla musica barocca e le sue radici popolari fino alla canzone d’autore che rivestendosi di antico, nell’antico si rinnova. Un sorprendente omaggio, con un taglio da piece teatrale, a Rosa Balistreri, che ha ammaliato tutti i presenti. Meritatamente vincitrici della serata, accedono anche alla fase nazionale del concorso.
“La dama e l’unicorno” nasce a Lucca nell’anno 2011 con l’intenzione di proporre musica celtica. Contemporaneamente alla ripresa di brani della tradizione anglo-irlandese e bretone, vengono proposti anche brani riarrangiati di musica medioevale e pezzi inediti, il cui testo prende ispirazione da storie e leggende del folklore locale. Bella la voce, buone le parti strumentali, forse un po’ da rivedere la parte scenica e le presentazioni
La serata di selezioni è inserita, come sempre, nel festival “Pifferi, muse e zampogne”, il festival di musica etnica diretto da Silvio Trotta, organizzato dall’Associazione Culturale Musicanti del Piccolo Borgo in collaborazione con il Circolo Arci Aurora di Arezzo, che celebra quest’anno la sua 20° edizione.
Spilimbergo, 8 gennaio 2016.
Nell’ampio salone dello storico locale Tre Corone di Spilimbergo, ha avuto luogo la seconda serata delle selezioni.
Ad aprire la serata saranno chiamati i feltrini “Pevar Soner” (i 4 musicisti), gruppo nato nel 2014 e dedicatosi da subito all’esecuzione di un repertorio principalmente bretone, in forza delle origini di quella terra di uno dei componenti. Musicisti di estrazione classica, hanno dato dimostrazione di ottima tecnica e padronanza degli strumenti: forse deve crescere ancora un po’ l’amalgama sonoro e la convinzione sul palco. Li attendiamo a una riprova tra un anno.
A seguire il duo “Na Fuoia”, una foglia, in ladino del Cadore, nato nel 2012 dall’incontro di due musicisti con la passione per la musica tradizionale e dedicato interamente alla montagna bellunese, le Dolomiti ed esegue una musica raccolta direttamente dagli ultimi suonatori tradizionali e in parte basata sulle melodie contenuti in un vecchio manoscritto, rinvenuto a San Vito di Cadore, senza per questo rinunciare a nuove composizioni che risentono di un gusto più moderno.
Ottima tecnica, senso delle radici, musica eseguita con i sorriso sulle labbra, con la convinzione giusta: ottimo approccio, a pieno a titolo si sono qualificati al primo posto accedendo alla fase successiva del concorso.
Arrivavano da Treviso i “Mestison”, allegri e coinvolgenti interpreti della musica afro-caraibica, espressione di una cultura che affonda le sue radici in Africa, con la deportazione degli schiavi, e nell’America Latina, con le tradizioni degli Indios della costa caraibica della Colombia; uno spettacolo ricco di colori e suggestioni, suonato e danzato, di grande impatto. Divertenti e originali: li attendiamo dal vivo su una bella piazza per godere appieno il loro senso della festa.