di Felice Colussi
Gran Bal Dub è un progetto, come si legge nella presentazione, nato da un’idea di Sergio Berardo, storico leader dei Lou Dalfin e Madaski, co-fondatore degli Africa Unite e uno dei più grandi esponenti della musica elettronica nella sua versione dub. Due mondi diversi che s’incontrano in sei brani, tutti composti da Sergio Berardo, eccezion fatta per Famous Wolf di Nigel Eaton, che hanno subito il remix e la produzione di Madaski, avvenuti nel suo studio tra ottobre e novembre del 2016. Vi è stata inoltre la partecipazione di due giovani e talentuosi strumentisti delle valli occitane, Chiara Cesano al violino e Roberto Avena alla fisarmonica.
Un album (o meglio un EP, vista la durata complessiva), inevitabilmente focalizzato sulla danza; le varie forme vengono sezionate e ricomposte attraverso la tecnica del dub, ma nell’assoluto rispetto delle strutture e stilemi dei balli tradizionali. La sequenza dei brani prevede: Joan Cavalier (chapelesa), Vidorle (rondeaux), Famous Wolf (borreia), Roccerè (circle), La frema del rey (circle), Branle des chevaux (branle).
Berardo da tempo si sente come una naturale prosecuzione nel presente e con i suoni moderni dei suonatori girovaghi di ghironda che nei secoli passati se ne andarono di qua e di là per l’Europa portando la propria arte musicale: una musica da contrabbandieri di suoni, come viene giustamente sottolineato nella presentazione di questo lavoro. E sull’eco di questi suoni interrotti verso la metà dell’Ottocento, la ghironda di oggi trova naturale interloquire con le sonorità di una realtà, quella elettronica, solo apparentemente lontana dalle atmosfere folk delle Alpi occidentali. In realtà il concetto stesso di musica popolare ha la forza di mettere in contatto forme espressive geograficamente distanti ma nella sostanza simili come spirito e ragione di essere.
La coniugazione del 2017 prevede un appoggio al dub e quest’ultimo piega la propria messa a punto sulle necessità coreutiche occitane. Una forma di scambio e interazione che rappresenta una delle caratteristiche storiche di tutte le musiche popolari: l’attuale che arricchisce l’antico e trova nella memoria nuove ragioni di esistere.
Un buon lavoro, questo di Sergio e di Madaski, ma vorremmo augurarci che si tratti di un buon inizio. Fin qui, infatti, hanno utilizzato materiale già composto da Berardo sul quale è stata innestata una nuova base ritmica. In futuro di piacerebbe ascoltare qualcosa di scritto ex-novo per l’occasione da Berardo e Madaski: non sarà facile, lo sappiamo, ma da due personaggi come loro lo attendiamo (quasi quasi ci verrebbe da dire lo pretendiamo!):
Hann suonato nei brani: Sergio Berardo: voce e ghironda; Madaski: electronic devices, voce;
Chiara Cesano: violino;
Roby Avena: fisarmonica
Mixato e prodotto da Madaski al Dub The Demon Luserna S. Giovanni (TO) 2016 –
Masterizzato da Simone Squillario all’Hybrid Studio di Torino.
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