Arrivano da Vancouver, Canada, e fanno parte di quel movimento a cui è stata cucita addosso l’etichetta “celtic-punk”; il gruppo nasce nella prima metà degli anni ’90 sotto la guida di Paul McKenzie, discendente da una famiglia di immigrati scozzesi.
Nell’iconografia generale la musica canadese viene visualizzata con colori pacati, riflessivi, in preminenza cantautorali; le sonorità folk hanno agevole spazio e trovano mille proseliti (un nome su tutti: Great Big Sea), ma al contempo esiste anche una scena poco nota di epigoni dei Pogues che sbarellano le tematiche folk a colpi di rabbiosi riff elettrici come i Mahones o i corroboranti Farler’s Fury (di loro è uscito da poco l’infervorante “Purgatory, Quebec”) e i qui presenti Real McKenzies.
La leggenda agiografica vuole che da bambino il piccolo Paul nei giorni di festa fosse costretto dai genitori ad indossare i costumi tradizionali per ballare e cantare canzoni folk scozzesi e, pertanto, essere oggi il frontman di una band scottish-punk-folk in kilt e calzettoni tartan che sul palco mette a ferro e fuoco la tradizione rappresenta la sua rivalsa. Già da questa premessa appare chiaro quale è l’ambito sonoro di cui andiamo a riferire: un celtic cocktail with a splash whiskey che miscela folk vigoroso e sudato con devastanti innesti punk e i modelli di riferimento più che con i Flogging Molly, (loro sono su un altro pianeta!), vanno focalizzati in gente come Dropkick Murphys o i Tossers.
La band, nella formazione allargata di questo cd, è composta da Dirty Kurt Robertson: guitars & vocals, Matthew J.H. MacNasty: bagpipes, Karl Alvarez: bass,mandolin & vocals, Sean Sellers: war drums, Mark “Bone” Boland: guitar & vocals, Dave Gregg: guitars e Paul McKenzie: lead vocal & armonica che, nell’occasione, vengono affiancati da Randy Steffes al banjo e da Magdalena Schmied al violino.
All’attivo hanno in saccoccia altri sette dischetti esuberanti e scalpitanti tra i quali ricordiamo “Clash Of Tartans”, il live “Pissed Tae Th’ Gills: drunken tribute to Robbie” Burns (c’è anche la versione video) e “Off The Leash”… i giovanotti negli scorsi anni sono transitati un paio di volte dalle nostre parti e chi ha assistito ai loro show ritroverà le stesse atmosfere sgangherate e graffianti in questo live registrato nell’agosto 2009 che racchiude l’energetica essenza, trascinante & birraiola, dei loro concerti. E’ un’atmosfera alcolica e vigorosamente festaiola, sobillatrice e corale, con le cornamuse che incrementano una spinta in più; brani come “Chip”, l’infuocata “Scots Wha’ Ha’” e (un furioso rock’n’roll con corrucciate sfrontatezze punk-folk), le eccitate “Bitch Off The Money” e “Get Lost, Whiskey Scotch Whiskey” o “Skeleton & The Tailor” e “10.000 Shots” (title track del loro cd del 2005) conducono a saltare sul tavolo anche il più pigro degli scaldaletti.
Tracce come “Nessie”, “Drink Way I Do”, “My Bonnie”, “Droppin’ Like Flies”, la romantica ballad “Wild Mountain Thyme” o la tradizionaleggiante “Sawney Beane Clan” esternano propensioni folkye così espansive che potremmo aggregarci al coro e battere il tempo con un bel boccale di birra fresca in mano.
Claudio Giuliani
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