Musicisti italiani ed argentini, ritmi sudamericani e caraibici, gaita asturiana, nueva cancion cubana. Chi si permette di combinare questi suoni, queste storie di musiche così diverse? Andate sul sito di Soundcloud, digitate il nome di Sorah Rionda ed ascoltate. Di tutto quello detto c’è proprio tutto. Anzi no, ci sono anche – e soprattutto – le composizioni di questa giovane musicista ed autrice cubana che con questo bel “Hebra de Luz” timbra il suo esordio discografico. Otto tracce, otto acquerelli di una musica distante mille miglia dalla Cuba “da cartolina”, piuttosto – mi immagino – storie raccontate, suonate e cantante sommessamente in qualche fresca serata in una stanza di L’Avana; mai sopra le righe, con un gusto raffinato nelle melodie e nella ricerca del suono “giusto” della perfetta combinazione tra strumenti apparentemente incompatibili ma che invece danno quel tocco di imprevedibilità a tutto questo bel “Hebra de Luz”.
Se poi qualche purista storge il naso a priori di fronte all’uso della gaita asturiana in questo contesto, beh, dovrà ascoltare almeno “Yo sé de una mujer”, tra l’altro scritta da Graciano Gomez appartenente alla corrente della nuova canzone cubana, e poi cambierà parere.
Val la pena citare gli accompagnatori di Sorah Rionda, per il grande lavoro e la loro raffinatezza: Carlo Bertolotto (chitarra, chitarra battente e oud), Francesco Chiarini alla nyckelharpa, Stefano Boldrin alla mandolina e Adrian De Pascal alle percussioni. La voce, espressiva e suadente, la chitarra acustica, la gaita ed il banjo sono suonati da Sorah Rionda, artista da tenere sott’occhio e magari da incontare ad un concerto.
Alessandro Nobis