Algerino, ma da anni residente in Italia, Sidh giunge al secondo disco per l’etichetta Felmay, dopo “Lila” che nel 2006 lo fece conoscere al pubblico amante della Rai Music algerina. In questo secondo capitolo della sua evoluzione artistica, Sidh non fa che confermare le premesse positive, perseguendo il suo obiettivo di rinnovare il repertorio tradizionale muovendosi con abilità fra suggestioni sonore contemporanee date dall’utilizzo di tastiere, programmazioni, chitarre elettriche, sax e testimonianze timbriche arcaiche quali il gumbri (basso acustico con corde di budello), le qraqeb (nacchere metalliche tipiche della musica gnawa), il bendir (tamburo a cornice diffuso in tutta l’area nordafricana), suonati dallo stesso Sidh ma anche duduk, ciaramella, bouzouki, violino, fisarmonica suonati dai numerosi ospiti (una ventina) che contribuiscono a conferire al materiale sonoro un suono d’insieme forte ed emozionante. Su tutto, come tratto unificante, la splendida voce del protagonista, efficace sia quando canta d’amore umano e carnale sia quando tocca tematiche religiose. Tutte le tracce sono profondamente spirituali ed ecumeniche, puntando con efficacia gli arrangiamenti a fondere in un tutt’uno suoni diversi per evocare un’identità d’intenti che non sia solo sonora. La coralità del disco risulta essere una delle sue caratteristiche migliori, insieme all’attenzione posta alla cura di ogni minima sfumatura che possa aiutare a comprendere il dettaglio di una sensibilità complessa e intrigante.
Dario Levanti
Sidh – “Sultana” (CD)
Felmay – FY8151
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