Ilka Utca è una piccola via alberata di Budapest, vicino alla Piazza degli Eroi, dove abita Szabolcs Szoke, splendido suonatore di gadulka naturalmente ungherese, compositore, già membro dei Makam ed autore di una manciata di ottimi dischi; questo recentissimo “Via Ilka” presenta il suo quintetto (con lui ci sono Nora Kallai alla viola, Gabor Juhasz alla chitarra, Daniel Vaczi ai sassofoni e Peter Szalai alle percussioni) al quale si aggiunge la tromba del veneziano David Boato che nella sua carriera ha già affrontato – da suo punto di vista – le melodie tradizionale e che non ha mai nascosto la sua passione per la musica popolare.
Un’ora e più di bella musica che se da un lato conferma il talento di Szoke e dei suoi compagni e l’amore per la musica sempre rivolto ad oriente, dall’altro sposta il baricentro sonoro verso occidente, verso quel jazz intriso di etnica e di improvvisazione che sa regalare momenti davvero interessanti grazie anche ai soli dei singoli componenti del gruppo.
La costruzione di “Città di carta”, ad esempio, può essere paradigmatico di questa musica: introduzione di mbira, ingresso delle tabla e poi della viola, con una bella alternanza di soli di sax soprano, di chitarra acustica e tromba, tutto su di una delicata trama ordita dalle tabla, dalla viola e della mbira di Szoke. Otto minuti che per coloro che non conoscono questa corrente della scena budapestina saranno anche sorprendenti se non de-stabilizzanti rispetto alla musica magiara che è presente nei nostri immaginari collettivi.
Insomma, questo “Via Ilka” a nostro avviso è l’opera di Szabolcs Szoke che ci sembra meglio riuscita della sua carriera solistica; ci erano piaciuti molto anche “Rubài” del 2009, “Papirvaros” dell’anno seguente e “Senki nem ismaer” del 2011, ma l’ampio respiro di questo suo ultimo lavoro, la qualità degli arrangiamenti e l’interplay tra i sei musicisti ce lo fanno preferire a tutti gli altri.
Alessandro Nobis
Szabolcs Szoke Quintet & Marco Boato – “Via Ilka” (CD)
HUNNIA RECORDS, 2012
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