Abbiamo ascoltato per la prima volta i Nutui nel corso dell’ultima edizione di Folkest, dove hanno tenuto un concerto pomeridiano durante le giornate finali. L’impressione che ne abbiamo tratto è quella di un gruppo di amici che sale sul palco con un atteggiamento scanzonato, di gente che non si prende troppo sul serio, ma piuttosto cerca di divertirsi e divertire (così, ad esempio, in coerenza con il proprio nome, che in friulano significa pipistrelli, per creare un casalingo e personale “effetto notte” si esibiscono inforcando tutti occhiali scuri). Quanto abbiamo avvertito in concerto è confermato da questo “Ta lis gravatis dal Tiliment”: tredici brani eseguiti con leggerezza -ma mai con approssimazione- da cui traspare il sincero amore per la tradizione musicale friulana, di cui i Nutui ripropongono canzoni e strumentali, alcuni dei quali ben noti, a cominciare da “Scraçule maraçule”. Lo strumento che caratterizza il suono del gruppo, a cui conferisce a tratti sfumature quasi “esotiche”, è il mandolino, suonato da Ultimo Rossi e Bruno Scatton, che insieme a Livio Bertin si occupa anche delle chitarre. La sezione ritmica è affidata a Toni De Marchi (basso elettrico e contrabbasso) e Otello Fapoldi (percussioni). Registrato dal vivo presso l’Enoteca La Torre di Spilimbergo (non nuova ad accogliere concerti e registrazioni) e prodotto dalla Edit Eventi, “Ta lis gravatis dal Tiliment” è un disco che, se non vi cambierà la vita, vi regalerà una quarantina di minuti di allegria.
Marco G. La Viola
I Nutui – “Ta lis Gravatis dal Tiliment” (CD)
Folkest Dischi – DF47, 2005
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