Beh, c’è stata la generazione degli Andrea Carpi, di Giovanni Unterberger e di Maurizio Angeletti, quella di Riccardo Zappa con la sua Drogheria di Drugolo e quella di Franco Morone e Walter Lupi: oggi è il turno, nell’ipotetico “gotha” della chitarra acustica italiano e non solo, di una serie di strumentisti – compositori di gran valore, tra i quali, per non far torto agli altri e perché sto parlando di lui, c’è il milanese Val Bonetti.
A quattro anni di distanza dal già molto significativo esordio di “Waits” sforna in queste settimane “Tales”, che finalmente ci riconsegna un chitarrista in gran forma, bloccato suo malgrado per un lungo periodo da problemi fisici alla mano ora risolti completamente. Lo fa collaborando con il contrabbassista Cristiano Da Ros e letteralmente creando le nove tracce di questo gran bel disco: bastano le chitarre acustiche, la resofonica ed un contrabbasso – preciso, discreto e da vero jazzista in grado di prendersi il suo spazio con “gustosi” soli – a “riempire” di musica lo spazio nel quale si ascoltano questi “racconti”. Che si parli in idioma jazz (l’introduttiva “Yogurth, Garlic and Cucumbers”), blues (lo slow blues di “Old saxophone Blues”) o di immaginari paesaggi cooderiani (“Afa”, composizione di Da Ros), ciò che risalta è la qualità del dialogo chitarra – contrabbasso, un’efficace conversazione che come tale alterna momenti pacati e riflessivi ad altri più intensi e vivaci.
Ai tempi dei sopracitati musicisti esistevano ancora quegli spazi che noi “umani” chiamavamo “negozi di dischi”, oggi per un musicista non resta che promuovere il suo “prodotto” sul web o negli sparuti concerti che riesce a fare in questi tempi davvero grami. Val Bonetti è a mio avviso uno strumentista di livello straordinario, con ottime idee – e chiare – su come realizzare la sua musica, e dovrebbe essere invitato dove meriterebbe, ovvero ai grandi festival ed alle grandi rassegne di chitarra internazionali.
E’ facile darmi ragione, basta ascoltare “Waits” e questo bellissimo “Tales”. Provare per credere, diceva quel tale……. www.valbonetti.com
Alessandro Nobis
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