Uscito all’inizio dell’estate, questo nuovo lavoro dei baldi giovani a stelle e strisce provenienti dalla Carolina del Nord conferma quanto di buono già si sapeva sul loro conto. Un ruspante folk-rock all’americana, con una serie di riferimenti dichiarati e ben riconoscibili, soprattutto Tom Petty, Jimmie Rodgers, Sister Rosetta Tharpe. Questo nuovo lavoro è stato prodotto in studio da Rick Rubin, che era con loro già nei tre precedenti lavori: I And Love and You del 2009, The Carpenter del 2012, Magpie and The Dandelion del 2013).
American folk-rock, si diceva, con un’addizione di tradizione, bluegrass, country, rock, ragtime e un tocco finale indie rock: riescono anche a ricordare, in certi frangenti, una figura come Townes Van Zandt, in altri virano verso un sound post-punk con lontani ricordi di Buddy Holly. Ma ciò che entusiasma di loro è la grande carica che mettono nel loro far musica. Sia che suonino un brano tradizionale in un set acustico, sia che imbraccino gli strumenti elettrici, il vostro piedino non ce la farà a non battere il tempo. Questa è forse una delle differenze tra gruppi come questi e troppe band italiane: il divertimento nel far musica e la voglia di trasmetterlo a chi ascolta. Hanno una marcia in più. I fratelli Avett, con i loro compagni di viaggio Bob Crawford e Joe Kwon ci hanno consegnato un gran bel disco. Val la pena ascoltarlo, più volte!
Gianni Giusti
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