WESTPARK MUSIC WP87154 – FOLK CONTEMPORANEO/GRAN BRETAGNA
Chi non ricorda il singolo “Thubthumping”, che nel 1997 fa proiettò questi ragazzi di Leeds ai vertici delle classifiche mondiali, Italia compresa? Fatto singolare, perché il testo della canzone non parlava di amore e cuore ma era, anzi, decisamente politico, senza mezze misure, apertamente schierato e non a destra, tutt’altro. Che poi in Italia lo si ballasse in discoteca o lo fischiettassero anche grassi commendatori della Repubblica questo era dovuto, oltre alla sua orecchiabilità, al fatto che da noi molti dicono di capire l’inglese ma in realtà solo pochi lo fanno realmente. Il gruppo aveva iniziato allora un percorso artistico che dall’ambiente sonoro decisamente punk degli esordi li stava conducendo in ambiti più folk. Ora questo cammino pare giunto all’arrivo, e dal punto di vista stilistico, i cinque Chumbawamba sono adesso armati di chitarre acustiche, fisarmonica, violino (ma anche dobro e banjo) e un impasto vocale decisamente suadente, il che li colloca di diritto in questa sottorubrica. Quello che non è cambiato sono i testi, che anzi risultano ancora più graffianti e incisivi ambientati come sono in un’atmosfera tutt’altro che rabbiosa: un disco a tesi, una visione pessimistica della vita espressa attraverso la metafora “Le boy bands hanno vinto”, cioè ha vinto la musica senza anima, quella copiata e senza interiorizzazione. Tra i numerosi ospiti, anche la Oyster Band a completare l’interesse per questo bel lavoro militante, non certo a caso prodotto all’estero dalla tedesca Westpark, distribuito in Italia dalla Felmay che conta di bissare il successo di Burlesque dei Bellowhead, anch’esso targato Westpark. Il folk si muove, e non poco. Speriamo che l’onda lunga non si infranga come sempre contro le Alpi.
Enrico Lucchesi
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