E’ uscito il 15 ottobre 2015 ed è già tra i “Best Folk Albums” del 2015 per il britannico Daily Telegraph: “Sibling Revelry, il debutto discografico del brillante trio delle sorelle Casey (Ní Chathasaigh in Gaelico), ben rappresenta un sodalizio musicale di prima classe. La cantante e violinista Nollaig Casey (già coi Planxty e i Coolfin) suona meravigliosamente nell’incantevole Lament for General Monroe. Máire Ní Chathasaigh dimostra ancora una volta perché sia ritenuta una delle migliori suonatrici di arpa nel mondo. Mairéad Ní Chathasaigh ha una voce dolce, unita a un raffinato talento nel suonare il violino. In tre tracce del disco le sorelle sono accompagnate da Arty McGlynn alla chitarra acustica. Siamo di fronte a un’opera di splendida atmosfera, ancor più in Connamara, inedita composizione di Edward Bunting (1773–1843), ritrovata nella libreria della Belfast’s Queen’s University.”
Originarie di Bandon, nella contea di Cork, le tre sorelle danno vita a un disco bellissimo, una delle perle del folk in Europa per questo 2015.
Nollaig alla voce, al violino, alla viola e al thin whistle, Maire all’arpa, al pianoforte e alle tastiere e Mairead alla voce, al violino, al thin whistle e al low whistle sono accompagnate in alcuni brani, rimanendo sempre in famiglia, da due altre “star” del folk come Arty McGlynn alla chitarra e Chris Newman che si cimenta al basso.
Nelle varie tracce dell’album si alternano brani provenienti da fonti scritte (dalle collezioni di Francis O’Neil a quelle di Ryan), per poi passare all’immancabile O’Carolan e passare poi ad esplorare il repertorio di trascrittori di musica per cornamusa come Canon James Goodman.
Non mancano i brani provenienti dal repertorio di organetto e concertina, come “The Mealagh Valley Polkas” e Lament for “General Monroe”.
Bella la composizione di Maire, “Harps in Bloom”, composta nel 2010 per il venticinquestimo anniversario del “Cairde na Cruite’s Cúirt Chruitireachta” (Festival Internazionale dell’arpa irlandese) ed eccellenti i due canti di derivazione familiare, imparati da Mareid e Nollaig dalla madre Una, rispettivamente “The Bonnie Boy in Blue” e “A Dhroimeann Donn Dílis” (un’allegorica canzone politica probabilmente del diciottesimo secolo, nella quale l’Irlanda viene raffigurata come una fedele mucca bruna).
“Dark Lochnagar”, è una canone su parole di Lord Byron, la cui musica fu raccolta da Cecil Sharp da un irlandese residente a Londra; attualmente la melodia è maggiormente conosciuta come brano strumentale nell’attuale repertorio in terra d’Irlanda, mentre il canto è ancora in uso in Scozia, ma eseguito su una melodia differente.
Una lunga suite intitolata “The Bandonbridge Suite” chiude il disco: si tratta di una rappresentazione in musica della storia della città di Bandon che raccoglie composizioni delle tre sorelle ed è stata eseguita per la prima volta nel 2014 alla settimana dell’arpa del Bandon Walled Town Festival
La piccola perla del disco è infine rappresentata da “Connamara” (non ho sbagliato nel copiare, l’autore usava questo spelling!): grazie alla Biblioteca della Queen’s University di Belfast è stato possibile usare uno spartito manoscritto inedito di Edward Bunting. Ed è anche un brano molto bello.
Così come questo disco è assolutamente imperdibile!
Andrea Del Favero