AUTOPRODUZIONE 1999
FOLK PROGRESSIVO/GERMANIA
Terzo album per gli Hoelderlin Express, uno dei gruppi tedeschi più conosciuti in Italia, dopo l’omonimo esordio del 1994 ed “Electric Flies” del 1996.
In effetti, come dice il titolo, si tratta di un demo che è diventato una sorta di antologia relativa al periodo 96-99, non essendo attualmente il gruppo, per ragioni finanziarie, in grado di incidere un vero e proprio album.
Il CD comprende sette brani, comunque per una durata (ragguardevole per un demo) di circa 45 minuti. Due di questi, “Der Trommelfresser” e “Manparcha” sono tratti da “Electric flies” e documentano la fase “acustica” del gruppo, dalla cui formazione è già scomparso l’accordeon di Johannes Mayr, ma è ancora presente il violino di Olav Krauss.
Di maggiore interesse, anche se forse non di uguale livello, i brani inediti. Tre vengono da un “Demo 98” e quindi rientrano già a pieno titolo nella svolta elettrica e rock degli Holderlin Express (cfr. l’intervista a Elke Rogge): “Walking on clouds” è un pezzo cantato affidato alla voce del chitarrista Joergen Lang, che, in un brano molto anni ’70, se la cava nel complesso discretamente, “Touch the void” ha un sound vagamente pinkfloydiano, ma contemporaneamente orientaleggiante, riuscito nelle parti strumentali, meno efficace in quelle vocali, “Didgeman”, lungo oltre 10 minuti, ci porta invece nei territori della world music grazie alla presenza del didgeridoo affidato a Ralf Siepmann e risulta un brano intenso e suggestivo.
Gli ultimi due titoli sono stati registrati live nell’agosto del ’99 durante un festival in Germania, il Mosbach Open Air: per “Twylight” valgono le osservazioni precedentemente fatte per “Walking on clouds”, mentre “Dive down deep” si segnala soprattutto per alcuni pregevoli inserti strumentali della ghironda di Elke Rogge, per il resto è il classico brano da festival. Bilancio finale: sinceramente gli Hoelderlin Express li preferivo nella versione acustica e strumentale, certo la loro conversione a una musica sempre di buon livello, ma decisamente più commerciale, testimonia le difficoltà che anche in Germania incontrano le proposte più innovative e i musicisti più impegnati.
Luca Gilberti
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