È un disco corposo “Tra Cel e Tèra” dei Tre Martelli. È infatti costituito da ben trentatre brani, distribuiti su sedici tracce, con una quasi perfetta alternanza di canzoni e danze, tutte appartenenti al repertorio piemontese. E corposo è anche il gruppo di cantanti e musicisti presenti. Oltre ai componenti ufficiali della formazione alessandrina, cioè Renzo Ceroni (bassetto, chitarra, voce), Enzo Conti (fisarmoniche), Paolo Dall’Ara (cornamuse, flauti, piffero, tachenèttes), Giancarla Guerra (voce), Fernando Raimondo (ghironda) e Andrea Sibilio (violino, viola, mandola, mandolino, fruja, rullante, voce), nella maggior parte dei brani troviamo degli ospiti: Betti Zambruno, Laura Conti, Bernadette Da Dalt, Vincenzo “Ciacio” Marchelli e Andrea Passo alle voci; Beppe Greppi e Rod Stradling alla fisarmonica diatonica, Paolo Lodici ai flauti dolci, Maurizio Martinotti e Gianni Ricci alla ghironda, Claudio Rolandi alla fisarmonica a piano. Elenco forse lungo, ma doveroso, perché tutti gli ospiti portano più che un semplice contributo vocale e musicale, colorando con il loro stile i brani a cui partecipano. In tal modo il disco si caratterizza per i continui cambiamenti delle sue atmosfere musicali, che se non tutti immediatamente decifrabili, lo rendono di piacevole ascolto. E quindi ecco, solo per fare qualche esempio, il bel dialogo vocale tra Laura Conti e Giancarla Guerra in “Mal Marià”: l’interpretazione di spessore e quella molto teatrale di Betti Zambruno in, rispettivamente, “Er sur cunt al sa marida” e “La bela Marianin”; il tocco energico e inconfondibile di Maurizio Martinotti nella “Curenta di Balme”. Ulteriore pregio di “Tra ciel e terra” sono le scelte operate sulla scaletta dei brani. In questo senso non sono state percorse unicamente le strade più battute del patrimonio musicale piemontese, ma in molti casi sono proposti brani provenienti da fonti meno usuali, o versioni differenti rispetto a quelle più note. Ricordiamo per esempio “Napoleon” e la “Montferrine” provenienti dal corpo di brani di epoca napoleonica, oppure i pezzi provenienti dagli archivi dell’Associazione Violinistica Italiana. Non mancano poi alcuni pezzi di composizione, tra cui due canzoni con testi di Giovanni Rapetti musicate da Andrea Sibilio (“U ciarlatan” e “U cincêin”). In definitiva un disco riuscito, ben suonato e arrangiato, con in più un “calore” che non si trova così spesso nelle produzioni discografiche padano-alpine.
Marco G. La Viola
Tre Martelli – “Tra Cel e Tèra” (CD)
Felmay – FY 8097, 2005
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