Diretto, semplice, tosto: il messaggio di Spi & la Gaudriole non è di quelli che lo mandano a dire. È una musica quasi tribale, sciamanica, essenziale nel suo obiettivo di far muovere le gambe ad ogni costo. Fondata da Spi (Jean-Michel Poisson) nel 2003, la Gaudriole è una allegra brigata che si pone come obiettivo quello di far saltare al ritmo delle più basiche danze occitane, e non solo, alla ricerca di una radicale forma di ribellione tribale che in qualche modo coinvolga e spinga il livello della fruizione verso la festosità assoluta. In questo gioco scoperto, ovviamente, non ha alcun senso qualsiasi riferimento alla filologia, nemmeno di striscio: e in virtù di ciò gode di ottima cittadinanza nella playlist il celebre circolo circassiano “Partie Remise”, di John Kirkpatrick, o la sorprendente “Valzurka”, o ancora la decontestualizzata “Lève-toi et Danse”, di Yann Dour. Chiarito che in “Tribalitès” potrebbe entrarci tutto e il contrario di tutto, occorre subito sgombrare il campo da un dubbio: che il disco sia una accozzaglia gratuita di provocazioni e sberleffi, messa giù senza alcun costrutto, con l’unico intento di stupire, di –come si diceva una volta- épater le bourgeois. Anche se l’obiettivo dichiarato è quello di fare festa, anche se la dimensione sciamanica prende spesso il sopravvento, “Tribalitès” non perde mai di vista il fatto di essere una produzione di caratura internazionale e diverte, in modo irridente, senza scendere a troppi compromessi. Diretto, semplice, tosto. Così si fa…
Enrico Lucchesi
Spi & la Gaudriole – “Tribalités” (CD)
Cinq Planetes – CP08759, 2007
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