FINISTERRE FT46, 2008
FOLK CONTEMPORANEO/SICILIA
Coraggioso debutto discografico di questo trio catanese, interamente dedicato a esaltare i suoni della voce e delle percussioni. Carlo Condarelli, Alice Ferrara e Luca Recupero, affiancati da Michele Musarra, Stefano Spoto e Alessandro Vicard con ospiti Giancarlo Parisi, Andrea Ferroni e Agostino Tilotta, si imbarcano per una crociera attraverso il mare sempre agitato delle percussioni etniche, corredato da suoni di fiati e chitarre elettriche. Un percorso che ha, come ossessivo tratto distintivo, l’incalzare senza requie del marranzano, che qualifica la sicilianità del tutto, sia pure riletta in chiave di pura internazionalizzazione. Un progetto ambizioso che raggiunge livelli ottimi nell’esordio con “Sicily” e in “Biruno”, dedicata a Bruno Genero, straordinario solista di djembé, unico europeo a rappresentare il nostro continente alla Prima Biennale Internazionale della Percussione a Conakry (Guinea, 1999), affiancando grandi maestri quali Mamady Keita, Fadouba Olaré, Famadou Konaté e Soungalo Coulibaly. In altri momenti la creatività pare assopirsi, come nella deludente “Liotro Blues”, che rifrigge luoghi comuni sulla musica del diavolo senza aggiungere molto di nuovo che non sia prevedibile. Una piccola macchia, che da sola non inficia il giudizio comunque positivo sul disco, anche tenuto conto del coefficiente di difficoltà decisamente elevato. L’impressione è che si sia voluto mettere troppa carne al fuoco e non tutta sia cotta a puntino. Restano l’originalità del progetto e la gran quantità di idee che “Tuttipari” propone. Siamo certi che un secondo disco, più meditato e in cui gli stimoli creativi trovino un adeguato sviluppo, saprà dare alla formazione etnea quella compiutezza dell’intenzione che sentiamo un po’ mancare. Buona navigazione, la costa è un po’ più in là.
Giacomo Sereni
Lascia un commento