di Alessandro Nobis
Con questo ambizioso progetto ideato da Stefano Losurdo e concretizzato grazie ad una sottoscrizione popolare dai pugliesi Uaragniaun si è voluto rendere omaggio a Fabio Perinei (1945 – 2009), figura di spicco della cultura altamurana, Sindaco e Deputato della Repubblica al quale già nel 2010 Silvio Teot aveva dedicato la biografia A furor di popolo. Di Teot il saggio iniziale del volume a cui fanno seguito uno scritto di Perinei, la sua biografia e una dettagliatissima parte dedicata alla musica, ai musicisti ed alle parole riportate nel CD, con fondamentali traduzioni in lingua italiana che consentono ai non parlanti pugliese di capire nel migliore dei modi la vita e l’attività di Fabio Perinei, probabilmente sconosciuto al di fuori dei confini locali.
Il disco è una preziosa testimonianza, una ricostruzione storica quasi in forma di teatro – canzone di quanto avvenne in Italia a partire dal primo dopoguerra fino agli anni Settanta attraverso stringati ed efficaci richiami e soprattutto con i testi di Fabio Perinei, Rocco Scotellaro, Domenico Modugno, Stefano Losurdo, Ivan Della Mea e Matteo Salvatore, musicati e suonati dal gruppo di Altamura, sempre con la raffinatezza e brillantezza che da sempre gli conosciamo anche se qui siamo un po’ lontani dal repertorio tradizionale dei precedenti lavori. Dichiaratamente ispirato al seminale gruppo Cantacronache, Perché sono marxista racconta la storia dalla vicenda dei Comitati Civici per le elezioni del 1947 alla condizione dei braccianti agricoli (Lu soprastante, U’ stump a P’ nu muert nest a Peppino Buongallino che narra della misteriosa morte del bracciante – consigliere comunale Peppino Buongallino), all’emigrazione e al conseguente abbandono della terra (Amara Terra Mia, Emigrazione e Paese mio Svegliati – E tutti mandano a dire / che sì stanno bene / ma che si sentono tristi senza i parenti e senza gli amici – e ancora Compagni, fermiamo quei treni,) al Sud che, nonostante il presunto miracolo economico, resta indietro nello sviluppo. E poi la svolta di Fabio Perinei, il suo tesseramento con il P.C.I. dopo l’ignobile golpe cileno, quello di Enrico Berlinguer lontanissimo ormai dal P.C.U.S..
Un progetto davvero brillante, che volutamente ricorda nella fattura la collana de I Dischi del Sole così importanti per aver saputo dare una coscienza popolare negli anni Settanta, lavoro che si ascolta tutto d’un fiato e che potrà avere, sia nella parte testuale che musicale un utilizzo anche a livello scolastico, considerato che molte delle tematiche trattate sono ahimè ancora attualissime.
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