di Alessandro Nobis
Ecco un altro disco di folk nella sua perfetta accezione del termine ovvero la narrazione di storie; sono il polistrumentista Umberto Poli e dal cantautore Ricky Avataneo a raccontarcele, storie di uomini e delle loro vite, storie che in alcuni casi sono state capaci di attraversare il tempo e di essere ancora suonate, interpretate e di quindi ri-vissute. Grama Tera (terra povera) è un album con un ben preciso filo conduttore che fa attraversare al fruitore il mondo del proletariato descrivendone soprusi e sfruttamento, fatiche, quotidianità e le difficoltà dello svolgere il lavoro nelle campagne, spesso ostacolato dalle avversità atmosferiche in grado di vanificare lo sforzo lavorativo. Folk che qui grazie ad arrangiamenti e sonorità accuratamente scelte viene modificato mutandosi in un folk-rock che non può non ricordare le più intelligenti produzioni d’oltreoceano che da decenni propongono frammenti delle proprie micro-storie. Piemontesi, non potevano non visitare in modo significativo Costantino Nigra e la sua raccolta di Canti Popolari Piemontesi del 1888 e scegliere La Madre Crudele (NIGRA 08), Donna Lombarda (Nigra 01 che ne ben riporta 15 lezioni) e Madre Resuscitata (Nigra 39); splendida la resa della seconda, trasportata in un’ambientazione diversa con cigar box, chitarra elettrica e armonica, così come Madre Resuscitata dopo un’intro acustica, si trasforma in efficace folk-rock (mi si passi il termine) del tutto convincente per gli arrangiamenti vocali (con la voce di Betti Zambruno), la piva di Paolo Cardinali e il violino di Remi Boniface. Ma se posso dire, il brano che come si dice vale l’acquisto di Grama Tera è la composizione di Ricky Avataneo Acque Morte 1893, ballata cantata in italiano e piemontese (e francese) che narra i tragici avvenimenti del 16 e 17 agosto di quell’anno alle saline di Agues Mortes nel Languedoc-Roussillon dove otto lavoratori stagionali piemontesi vennero massacrati da colleghi francesi che vennero in seguito prosciolti da un tribunale: una storia di razzismo, di quotidiano sfruttamento e di violenza, una storia di lotte tra Morti di Fame che sembra caduta nell’oblio generale, un bell’arrangiamento con in evidenza la chitarra slide, la tromba di Luca Benedetto e il sax di Enrico D’Amico (mi permetto di consigliare la lettura di Morte agli italiani scritto da Enzo Barnabà e pubblicato da Infinito del 2008). Il disco si chiude con il breve tradizionale La tempesta eseguito a cappella da quattro voci (oltre ad Avataneo di sono Betti Zambruno, Gigi Giancursi e Orlando Manfredi), storia di una grandinata che lascia sui campi i raccolti faticosamente accuditi e che costringe i contadini a trasformarsi in suonatori ambulanti per cercare di mantenere le famiglie.
Disco intenso e ricco di storia e di microstorie che vengono da lontano nel tempo ma che raccontano anche della nostra quotidianità, basta leggere i testi e meditare…
Il disco è stato pubblicato in sole 250 copie, produzione davvero artigianale vista la cura con la quale è stato confezionato e quindi ne consiglio senza se e senza ma l’acquisto. I testi, i video, le collaborazioni, le line up di ogni singolo brano sono a disposizione qui: https://www.umbertopoli.com/grama-tera.html#date). Non fatevelo scappare!
Artista | UMBERTO POLI E RICKY AVATANEO |
Titolo | Grama Tera |
Label | La Contorsionista – Sciopero Records |
Supporto | CD |
Anno | 2022 |
Sito | https://www.umbertopoli.com/grama-tera.html#date |
Lascia un commento