Prima incisione discografica per questo trio che da qualche anno è attivo in Toscana e altrove con il preciso obiettivo di ricreare il clima delle feste tradizionali, in cui il canto e la musica a ballo avevano un ruolo centrale, oggi in parte perduto a vantaggio di passatempi e spettacoli più globalizzanti. A comporlo sono due volti noti nel folk italiano, Silvio Trotta (plettri) e Stefano Tartaglia (fiati) –colonne de I Musicanti del Piccolo Borgo- e Giorgio Castelli, cantante e fisarmonicista, che della formazione aretina ha fatto parte fino a qualche anno fa. Proprio a quest’ultimo, e alla sua sterminata conoscenza di canti popolari imparati da bambino e coltivati senza soluzione di continuità, si deve riconoscere il giusto tributo per una passione sincera e una testimonianza di vitalità che si traduce in un suo ruolo centrale nella formazione, senza nulla togliere agli altri componenti. Il repertorio, caratterizzato da un’impronta orientata all’allegria –ma non al disimpegno-, è vario e comprende anche brani non toscani, come Il Valzer dei Disertori (dal repertorio del piffero delle Quattro Province, che il trio riconosce come propria seconda patria), e altri umbri e romagnoli, a disegnare una interregionalità che si traduce in varietà tematiche e musicali a tutto vantaggio dell’attenzione all’ascolto, che non viene mai meno. Un adeguato libretto, contenente anche testimonianze di vita vissuta narrate da Francesca Barbagli, maestra di danze e collaboratrice del gruppo, completa il lavoro, illustrando i testi ma dedicando anche un’opportuna sezione all’elencazione, brano per brano, delle fonti: un atto di doverosa umiltà e un gesto di gratitudine per quanti, con il loro lavoro, hanno mantenuto vive le tradizioni musicali raccolte in questo disco. Divertente, sì, ma anche un segno importante perché dimostra come anche la riproposta di un repertorio leggero possa, se condotta con la dovuta competenza e serietà, diventare un solido mattone su cui costruire una reale alternativa alle musiche di consumo. Stefano Tartaglia è come sempre esecutore preciso e convinto, Silvio Trotta polistrumentista versatile e consapevole, Giorgio Castelli pienamente a suo agio in un ruolo che affonda le proprie radici nella tradizione più pura: Trio Tresca è una realtà che mancava nella riproposta italiana e speriamo che gli organizzatori di eventi se n’accorgano in tempo per la prossima estate: sarebbe un peccato non approfittarne.
Enrico Lucchesi
Trio Tresca – “Umpa Umpa” (CD)
Radici Music Records – RMR 120, 2007
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