NU BOP RECORDS, 2005 – CHITARRA/PERCUSSIONI/ITALIA
È opinione comune che la chitarra, soprattutto quella classica o acustica, per quanto sia uno relativamente strumento moderno, ha raggiunto attorno all’inizio del secolo la sua forma definitiva. In realtà esistono, sparsi un po’ ovunque, coraggiosi sperimentatori che non hanno mai cessato di farne evolvere forme e potenzialità. Paolo Angeli fa parte di questa singolare “razza”, unendo a una sorta di geniale schizzofrenia la passione per la tradizione musicale e culturale della sua terra, la Sardegna. Partendo quindi da una chitarra gigante sarda, con cassa più grande e diapason una quarta sotto lo strumento tradizionale, Paolo ha aggiunto corde di risonanza, motorini elettrici, martelletti pneumatici e un set di corde da sitar su un ponte da contrabbasso. E il suo strumento è in continuo divenire, matura e cambia con gli anni, attraverso le esigenze e la sensibilità dell’artista.
Hamid Drake è probabilmente uno dei più geniali percussionisti in circolazione, capace di fondere in uno stile unico, riconoscibile al primo ascolto, swing, ritmi africani e caraibici, reggae, funk e free jazz.. Partner di Fred Anderson e Ken Vandermark, a fianco di William Parker, non perde occasione per suonare sui palchi di mezzo mondo, in spettacolari jam.
Questo disco documenta in maniera formidabile l’incontro di due talenti, forse unici, sul palco di “Ai confini tra Sardegna e Jazz” lo scorso 4 settembre 2004.
Contrariamente a quanto si potrebbe essere istintivamente portati a credere, la musicalità di Angeli non è strettamente correlata alle sonorità del suo singolare strumento. Al contrario, le potenzialità della chitarra “preparata” sono perfette per immergersi nell’universo sonoro, multietnico e colorato, che le ritmiche di Drake intrecciano. Non è sempre facile mettere d’accordo due personalità forti, dominanti, di questo calibro. Ma i nostri ci riescono alla perfezione, portando il discorso su terreno comune: tutto il materiale registrato è originale, a parte una piccola citazione “trad” in Sib e Sob, a testimoniare l’impegno e l’attenzione prestata all’evento. Un disco che merita un paio di ascolti attenti, almeno, per essere apprezzato fino in fondo. Ma ne vale davvero la pena.
Mario Giovannini
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