Sine corde, con sottotitolo ballate salentine d’altro tempo, è il nuovo album di Valerio Daniele, edito nel maggio 2016 da AnimaMundi con il sostegno di Puglia Sounds Record 2016. Dodici tracce compongono l’album nel quale, accanto a Valerio Daniele, figurano Alessia Tondo, Enza Pagliara, Dario Muci, Ninfa Giannuzzi, Emanuele Licci, Rachele Andrioli, il tutto impreziosito dalle illustrazioni di Egidio Marullo. Valerio Daniele è musicista atipico nel panorama pugliese, intento da anni in una personale ricerca, ha saputo guardare alle tradizioni popolari tirandosi fuori dalla dimensione macchiettistica e identitaria, ritrovando nella contemporaneità un senso autentico per quelle radici alle quali attinge con intensità e lungimiranza critica. Se un ambiente è definito da un’atmosfera, come ampiamente mostrato da Brian Eno, è proprio il sottotitolo ballate salentine d’altro tempo che permette di fissare un primo approccio all’album di Valerio Daniele, entrando nell’ottica di un ambiente mutevole, dinamico. L’altro tempo del quale parla il musicista pugliese è quell’ambiente che appare nell’ascolto più che come uno spazio fisico, come una dimensione temporale che rimanda a qualcosa, a una tradizione, per l’appunto quella della musica popolare salentina, soggetta a torsione estrema. L’ascoltatore è sotto l’effetto di uno straniamento, lo stesso al quale sono sottoposti i brani. Le melodie minimaliste di Daniele accompagnano brani della tradizione spostandoli nel tempo, un tempo fluido, dinamico, che sembra rifiutare per sé la fissità di uno spazio e nell’atmosfera dei vuoti, in cui si incagliano le parole, organizza nuovi slanci, nuove partenze. L’altro tempo del sottotitolo è il fulcro della ricerca che muove Valerio Daniele, una ricerca che si condensa sugli attimi di questo tempo traslato, resi nel valore percettivo/sensoriale dell’operazione musicale, conferendo al tutto un carattere di autonomia nei confronti di una tradizione che pur essendo presente si mostra timida, poco invadente, rispettosa, nello straniamento dei brani, della visione nuova alla quale è destinata. Degli smembramenti concreti di Brian Eno, nel percorso di Valerio Daniele restano la sensibilità per la dimensione “ambientale” del suono, il carattere di preminenza del suono su ogni altra struttura, perfettamente coadiuvato dal contraltare del vuoto che ne completa la sintassi, il tutto direzionato verso lo straniamento del tempo che forza lo spazio e apre percorsi fecondi per ricerca e tensione, restituendo all’ascoltatore il lavoro di un attento ricercatore di suoni e percorsi sperimentali. L’album è stato anticipato dal singolo None none nana, lanciato dal video in cui le illustrazioni in sequenza di Egidio Marullo raccontano lo straniamento e il viaggio, conducono il tempo ad una collocazione favolistica che si inserisce nei vuoti, propri di una impossibilità di delimitazione definitiva dello spazio-tempo, incrementando l’evocazione del brano.
Francesco Aprile