Secondo disco per la formazione guidata da Gian Franco Santucci, principalmente dedicato alla riproposta tradizionale campana (tammurriate e tarantelle montemanaresi soprattutto) con alcuni interessanti omaggi a Lazio, Calabria e Puglia (stornelli velletrani e ballarelle, tarantella riggitana e pizzica). C’è molto calore e tanta passione, ma anche una notevole tecnica, in quanto i sei irpini riescono a suonare, inserendosi nel solco di una tradizione viva, trattata con rispetto e un contributo personale di creatività giustamente regolato ma percepibile. A conferma di ciò, dicono di loro stessi: “Per la scrittura del repertorio siamo partiti da elementi musicali e coreutici puri che a volte sono riprodotti così come la tradizione orale li ha tramandati, talvolta invece sono stati rielaborati con nuovi arrangiamenti, sempre rispettando il sapore dell’originalità”. D’altra parte il contributo individuale di ognuno dei componenti è sensibile, date le personali storie musicali dissimili e complementari: Gian Franco Santucci (voce, tammorre, tamburelli, putipù, castagnette, ciaramella) rappresenta l’ancora che tiene saldo il legame con la tradizione pura, Francesca Trenta è cantante e danzatrice capace di interpretare le forme più arcaiche della sua arte ma rivivendole attraverso esperienze assolutamente contemporanee, Franco Paolo Perreca (clarinetto, flauti, ciaramella) è strumentista di estrazione classica, Alfredo Notarloberti (violino) ha lunga esperienza e militanza in formazioni folk di varia ispirazione non esclusa quella celtica, Francesco Migliaccio (fisarmonica e organetto) è un pianista “convertito” alle sonorità e agli stili della tradizione, Massimo Biclungo (chitarra classica e battente) ha preparazione classica e di fingerpicking che trasferisce volentieri al servizio di atmosfere diverse. Un insieme che riesce a raggiungere un’invidiabile amalgama e si propone per esibizioni dal vivo che, immaginiamo, debbano essere trascinanti e convincenti.
Paola Fratti
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