“Appunti per la storia di una rivista” è certamente un sottotitolo pretenzioso, che, tuttavia, insieme all’indice generale 1963-2011 della rivista, mi offre l’opportunità per ricordare come sono arrivato a quel “Dicembre 19632, inizio della storie de “Il Cantastorie”, rivista di folklore e tradizioni popolari, altro sottotitolo decisamente troppo impegnativo per presentare le sedici pagine ciclostilate del primo numero.
L’indice di qualsiasi pubblicazione periodica è sempre lo strumento più adatto per ricordare gli argomenti trattati nel corso degli anni ma penso che anche riproporre alcuni temi sviluppati nei vecchi numeri, insieme ad articoli che non hanno trovato spazio in anni recenti, come anche le consuete rubriche di notizie e informazioni librarie e discografiche, possa essere di qualche interesse.
Anche i due volumi di questa edizione si avvalgono del supporto di documenti sonori: un doppio CD dedicato ai cantastorie dell’Emilia Romagna. La scelta è dettata esclusivamente da motivi geografici che ci hanno permesso di conoscere meglio questo territorio più da vicino, senza tuttavia ignorare gli artisti popolari di altre regioni, la cui presenza è stata più volte documentata nel corso degli anni.
Infine, penso che non ci sia niente di più patetico di una autobiografia: comunque è un “lusso” che mi prendo, “una tantum”, cercando di ignorare il “bel tempo andato”, se mai lo avessi percorso.
Giorgio Vezzani
alessandro nobis dice
si vabbè, ma come si fa ad averne una copia?
Grazie.