Signore e signori: Ij Servaj, ovvero i Selvaggi: Umberto Rinaldi, organetto e voce, dall’immenso solco del Cantovivo, Claudio Scarpelli, fiati e voce, Mattia Rocchietti, cornamusa, Silvio Caudera, ghironda, Roberto Cuccarolo, percussioni. Il gruppo che si affaccia da tre anni sul panorama della musica popolare e del ballo folk prende il nome direttamente dal dialetto piemontese. Ji Servaj sono davvero un po’ selvaggi, difficilmente inquadrabili, nessun confine, niente freni e tanta allegria. L’ensemble è composta da musicisti nati e cresciuti sul pianeta della musica popolare e del ballo folk. L’incontro è un evento felice, fortunato e costruttivo, avvenuto nel triangolo territoriale Ivrea, Valli di Lanzo e, appunto, Canavese.
Ji Servaj hanno inciso il loro primo Cd, Vostu chi Giogu che prende il titolo da una famosa, antica ballata popolare. Musica folk per passione, per il ballo, un lavoro coinvolgente e completo realizzato con ospiti di rilievo, Cristiano Joyeusaz, l’arpista Michela Marcucci, oltre alle voci di Ornella Maberto, Paolo Lorenzati e Donata Pinti the voice, la voce per eccellenza del canto popolare. Il sound del CD, registrato e mixato dal tecnico Marco Peretti presso gli studi “Opera Music”, è costruito su una ricerca attenta, meticolosa, approfondita delle melodie, del canto, messo assolutamente al primo posto, e della lettura dei testi, molti (ma non tutti) dialettali. Tutto questo applicato ad un rigoroso studio delle tradizioni e dei costumi dei popoli.
“L’accordo, l’affiatamento sono venuti spontanei, immediati – dice Claudio Scarpelli, flautista del gruppo – generati dalla grande voglia di suonare e divertire divertendosi, sostenendo un modo di stare insieme vero, popolare, semplice, e una cultura che da sempre contraddistingue la gente di questi luoghi e gli artisti che ne sono uno degli emblemi più rilevanti.”
“Se i giovani sapessero, se i vecchi potessero è il nostro motto. L’età dei Servaj va dai 18 anni di Mattia Rocchietti agli oltre cinquanta del più esperto Umberto Rinaldi: è anche questa una grande ricchezza, come tutte le differenze che possono definire un’identità.”
“Il viaggio dei Servaj va oltre i confini del Piemonte: è importante, infatti, il percorso iniziato sulle ballate popolari franco-provenzali, occitane, basche. Il futuro ci vedrà attenti ai nostri luoghi e, contemporaneamente, aperti alle contaminazioni dei popoli vicini e della loro storia.”
Ji Servaj suonano per il ballo folk e per la musica e l’animazione di strada in occasione di fiere, sagre e manifestazioni. Inoltre, con il contributo di cantanti solisti, sanno bene interpretare il concerto d’ascolto studiato e preparato attraverso un romantico e intrigante viaggio nel vastissimo repertorio di antiche ballate, canti sociali e filastrocche che sono parte integrante della storia nostra e del nostro territorio.
Marco Volpatto
Ij Servaj – “Vostu Chi Giogu” (CD)
Autoproduzione, 2008
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