Evento consolidato nel panorama nazionale tra quelli che si collocano intorno ai giorni di Ferragosto, l’Ariano Folk Festival, giunto alla diciannovesima edizione, da sempre guidato con mano ferma dall’Associazione Red Sox che garantisce la qualità delle scelte, continua, come sempre, a richiamare tantissima gente. Il tema individuato per l’edizione 2014 è stato LatinAfrican, una selezione musicale dedicata a Mamma Africa ed all’America Latina.
Tutti i concerti hanno registrato una grande partecipazione di pubblico, anche grazie ad un ticket contenuto di 7 € valevole per tutta la serata, nel corso della quale sono stati sempre proposti due concerti e un dj set fino a notte fonda, e alla possibilità di abbonamento per le cinque serate comprensivo di t-shirt del Festival.
L’Ariano Folk Festival ha avviluppato gli spettatori in una ragnatela di appuntamenti nel corso di ogni giornata: a partire dalle 13, al Bar Centrale con l’AperiWorld dove sono state servite le “tapas irpine” con sottofondo musicale del dj Lord Sassafras, presenza costante del Festival negli anni, proseguendo poi per tutta la giornata e la notte. Ha offerto, come accade dagli albori del Festival, un’area attrezzata per il campeggio Volkszone, e tante iniziative nelle aree Cinezone, Sonazone, Bookzone, Zenzone (cinema, libri, rilassamento, ecc.).
Nell’area indicata come Corazone, rappresentata da un baretto affacciato sulla bella vallata, si sono svolti alcuni degli eventi culturali e musicali. Tra quelli che abbiamo seguito ricordiamo il docu-film L’Oro Vero, sulle trivellazioni petrolifere che il governo centrale e quello regionale hanno autorizzato in Irpinia proprio nei giorni immediatamente precedenti l’inizio del festival, un video artigianale molto curato e ricco di interessanti informazioni sul territorio (ovvero le attività che le trivellazioni andranno a ledere, in particolare produzioni agroalimentari di qualità) e sulle trivellazioni già effettuate in Lucania, dove hanno recato non pochi problemi al territorio ed alle persone che vi abitano (vedi inquinamento delle falde acquifere).
Sempre al Corazone, la sera del 16 agosto il cantautore, poeta ed attore livornese Bobo Rondelli ha proposto in un’atmosfera molto divertente i suoi brani caustici in cui mescola swing e blues con la canzone italiana, e le cover di alcuni brani celebri rock’n roll.
Ariano Irpino è situato in una zona dell’Irpinia chiamata Tricolle, quasi ai confini con la Puglia, un territorio che offre produzioni agroalimentari di ottimo livello. Presso l’area attrezzata di Piano della Croce, oltre alla consueta offerta di birre e panini, quest’anno era presente uno spazio, costantemente affollatissimo, gestito dall’associazione di ristoratori irpini di qualità I Mesali, con un’offerta qualificata di piatti della cucina tradizionale a costi contenuti e di vino Aglianico.
Veniamo al Folkstage ed ai concerti seguiti sul palco principale: l’apertura del Festival il 14 agosto è stata affidata al formidabile concerto di Seun Kuti, il figlio minore del grande Fela, che con gli Egypt 80, una band in cui militano anche alcuni dei musicisti che erano con Fela, ha creato un set afro-beat di travolgente energia (link https://www.youtube.com/watch?v=SAGosnIWmSs&list=UUdq6dnFkHCtq4kNoFhS8FGw&index=2 ). Seun sembra raccogliere in pieno l’eredità paterna, sia accogliendone gli influssi in campo musicale che dal punto di vista dell’attivismo politico che si riflette pienamente nei testi dei brani. Il sassofonista e cantante nigeriano ha proposto un concerto rutilante e impetuoso, duettando con Enzo Avitabile, special guest alla voce a al sax, in un paio di brani (link https://www.youtube.com/watch?v=S1OcVxzBouU&list=UUdq6dnFkHCtq4kNoFhS8FGw ). Seun Kuti si è dato senza risparmio cantando, danzando e suonando il sax, così come tutta la coinvolgente band.
Il concerto-chiave del 15 agosto ha visto, invece, i salentini Bundamove e poi l’orchestra di Chico Trujillo dal Cile. I primi hanno proposto musica funk (gradevole, ma hanno tirato il loro live a lungo, ponendosi in modo autoreferenziale), i secondi hanno offerto uno show divertente e trascinante, riuscendo a far danzare al ritmo della cumbia tutto il pubblico presente.
Il momento centrale del Folk Festival è stato nella serata del 16, con i concerti di Sandro Joyeux e di Bombino. L’italo-francese Joyeux compone brani ispirandosi alla canzone francese e alle tradizioni africane in un mix ricco di energia e colore: concerto trascinante e di impatto. A seguire, un concerto semplicemente memorabile, quello di Bombino, l’artista nigerino in questa estate in tournée in Italia il cui ultimo lavoro, Nomad, è stato accolto dalla rivista Rolling Stones come uno dei migliori CD del 2013. Il concerto ha visto un’intro acustica delicata con chitarra, percussioni ed armonica a bocca (link al video https://www.youtube.com/watch?v=95Anq3SrYw4 ) e poi si è spostato decisamente verso le sonorità elettriche delle chitarre e del basso a cui si è aggiunta la batteria, caratterizzando un impasto sonoro originale e molto suggestivo. Bombino ha 34 anni, la sua vita è stata costantemente influenzata dalle ondate della ribellione Tuareg e delle successive repressioni, per questo motivo si è dovuto spesso spostare con la sua famiglia in Algeria e in Burkina Faso. Suona la chitarra dall’età di undici anni, prima da autodidatta e poi sotto la guida del suo maestro Haja Bebe. La sua musica ha guadagnato crescente riconoscimento, prima a livello locale, poi, in particolare dopo un documentario girato dal regista Ron Wyman, ha conosciuto fama internazionale. Alcuni critici musicali lo hanno accostato a Jimi Hendrix, in realtà sembra molto influenzato dal tocco e dai suoni morbidi di Mark Knopfler. Nelle sue composizioni in Tamasheq, la lingua parlata dalle comunità Tuareg del Niger, Bombino racconta di libertà e ribellione, ed attraverso i suoni che crea, parla un linguaggio che al tempo stesso è senza confini ma anche fortemente legato alle radici, impasta un avvolgente ed incalzante amalgama che evoca sensazioni forti -come correre nel deserto oppure sentirne il vento sul viso- in chi ascolta. Bombino rappresenta un punto di incontro tra il rock-blues e le musiche del sud del mondo e con la sua band, formata da quattro elementi a metà tra Africa e Stati Uniti, ha offerto un concerto superlativo, toccante e coinvolgente, dalle sonorità suggestive (link al video https://www.youtube.com/watch?v=JyUk8Hxi8q8&list=UUdq6dnFkHCtq4kNoFhS8FGw&index=5 ).
L’ultima serata seguita da chi scrive, quella del 17 agosto, ha offerto una gustosa performance, quella degli italiani Veeblefetzer in sostituzione dei danesi Tako Lako, che si sono cimentati con un repertorio ampio ed eterogeneo che ha sballottolato gli spettatori su e giù come sulle montagne russe o su un ottovolante attraversando sonorità reggae, dub, rock’n’roll, jazz.
Infine lo spettacolo degli Slamboree dal Regno Unito che si è mostrato interessante soprattutto per i numeri circensi realizzati da seduttive mangiatrici di fuoco e giocolieri in abbinamento ad effetti visivi e musica techno-pop con accenti balcanici, sotto la guida energica di un’aggressiva front-woman. Nell’ultima serata, alla quale non abbiamo potuto assistere, si è svolto il concerto del partenopeo Jovine.
Gli elementi caratterizzanti e forti dell’AFF sono, indubbiamente, fin dagli albori, la musica di qualità in tutte le proposte e un forte coinvolgimento del pubblico, costituito sia da nuclei familiari locali -presenti al Folkstage per godersi l’intera serata, a partire dall’offerta gastronomica per continuare con la musica-, sia anche da tantissimi giovani, soprattutto ai concerti, che hanno vissuto il Festival nella sua totalità.
I Red Sox continuano a lavorare al Festival durante tutto l’anno, il loro obiettivo è quello di creare un brand riconoscibile. Il nome dell’AFF è ormai un nome solido, sinonimo di competenza. Così è nato “Euro club tour AFF”: un tour in giro per l’Europa con serate durante le quali viene pubblicizzato l’Ariano Folk Festival, alternando la distribuzione di gadgets a esibizioni musicali e attività di scouting artistico in senso stretto. Tra pochi giorni, ad esempio, l’AFF sarà a Santiago de Compostela, durante lo svolgimento del Womex.
Carla Visca e Giuseppe Porcaro
Lascia un commento