Dopo aver affrontato brillantemente il repertorio del più conosciuto Girolamo Kapsberger (“Libro primo d’intavolatura di lauto” pubblicato nel 2013), il liutista bulgaro Yavor Genov pubblica grazie alla sempre meritoria Brilliant Records e sempre con un prezzo assolutamente abbordabile (intorno ai sette euro) una monografia di composizioni di un autore pressochè sconosciuto ai più, Giovanni Zamboni. Di certo non abbondano le notizie sulla sua biografia: virtuoso del clavicembalo e dei cordofoni (dalla tiorba al liuto, dal mandolino alla chitarra barocca) pare fosse nato e vissuto a Roma a cavallo del 1700 e una delle poche date certe è quella della pubblicazione (Lucca, 1718) delle sue undici Sonate e di una Ciaccona per arciliuto, uno strumento a 14 coppie di corde della cui ideazione si è autoattribuito un altro autore a lui contemporaneo, Alessandro Piccinini. Detto che al tempo di Zamboni le Sonate potevano essere composte per essere eseguite in chiesa (in cinque parti, la prima introduttiva seguita da danze come la Sarabanda, la Giga, la Gavotta o la Courante) oppure in ambiente laico, e queste erano dette “Sonate da camera” (in quattro parti, eseguite in feste private, incontri accademici ed in teatro in apertura o come intervallo fra i tempi dello spettacolo), e detto che Genov ne presenta in totale sette (le numero 1, 3, 5, 8, 9, 10 ed 11) oltre ad una “Ceccona”, resta da rimarcare la purezza del suono e la grande tecnica di questo strumentista bulgaro, che si sta segnalando come uno dei migliori specialisti di questo difficile strumento. Un’esecuzione di primo livello, che oltre a farci assaporare la musica di quel tempo, ci fa scoprire le partiture di uno dei meno conosciuti autori settecenteschi, e questo è un altro grande merito di Yavor Genov. Restiamo in attesa della pubblicazione delle sonate mancanti.
Alessandro Nobis
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